
In riferimento alle notizie apparse in merito alla situazione dell’Unità di Terapia intensiva neonatale Utin dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, la direzione strategica della Asl Taranto ha reso noto una serie di precisazioni.
«L’Utin del presidio ospedaliero centrale rappresenta, da anni, una struttura di alto livello e opera all’interno di un ospedale che conta oltre 2000 parti all’anno. Nei primi tre mesi dell’anno 2025, l’Unità ha preso in carico quasi 490 neonati: non c’è stata alcuna riduzione rispetto agli anni precedenti, se non delle lievi variazioni dovute, molto probabilmente, al calo demografico. Ricordiamo infatti che l’indice di natalità in Puglia è di 1,16 per donna (inferiore alla media nazionale di 1,18).
L’Unità di Neonatologia e Tin assiste sia i neonati a termine sia quelli pretermine fino alla 32sima settimana, occupandosi dei neonati sani ma anche delle patologie neonatali, patologie infettive, congenite, problematiche neurologiche e di sviluppo. Il team è composto da ausiliari, operatori sociosanitari, infermieri e medici, con quattro strutturati “anziani” e tre giovani medici che termineranno la loro specializzazione il prossimo gennaio.
Recentemente sono state implementate nuove attività: grazie anche all’impegno dell’associazione “Delfini e neonati”, è nato il servizio di un ambulatorio follow up neurologico dedicato ai bambini a rischio o con problematiche di neurosviluppo, che seguirà i neonati dai primi giorni di vita fino all’anno di età e oltre. Questo servizio si avvale del lavoro anche degli specialisti della psicologia clinica, della fisiatria e del neurosviluppo per fornire una presa in carico completa, oltre che dell’esperienza della direttrice dell’unità, la dottoressa Lucrezia De Cosmo, che è anche segretaria del gruppo di studio nazionale “Neurologia e follow up” della Sin, Società Italiana di Neonatologia.
Resta sempre garantito, così come avviene in tutti gli altri centri pugliesi, nel pieno rispetto degli standard regionali e delle procedure condivise tra i centri Hub e Spoke, qualora necessario, il Servizio di trasporto In emergenza neonatale (Sten) per il trasferimento di quei neonati che hanno necessità di cure iperspecializzate, quindi per quei casi di particolare complessità, che statisticamente rappresentano lo 0,9% dei parti totali».
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