Valentino e sua moglie Natacha in viaggio verso l'Europa
Il “Mio Diario Privato” di Valentino è una raccolta (spesso un po’ disordinata) di appunti di viaggio, ma anche di annotazioni e riflessioni sui suoi interlocutori e sugli ambienti nuovi frequentati. Nell’edizione a cui faccio riferimento e cioè Il Mio Diario Privato tradotto e annotato da Renato Floris (Vivace Edizioni, 2023) molte delle note aggiunte sottolineano il suo eclettismo.
E tuttavia in alcune situazioni sapeva anche essere autoironico.
Arrivato in Puglia, fece tappa a Taranto dove si fermò qualche giorno. Era molto attento nel programmare i suoi spostamenti e la città di Taranto diventò la base per raggiungere i luoghi della sua infanzia e della sua adolescenza.
Va detto che nel 1923, anno del viaggio in Europa, Valentino era già diventato un attore internazionale di primo piano, aveva raggiunto il successo e soprattutto una disponibilità economica di tutto rilievo. Il tenore di vita riservato a sé e a sua moglie era molto alto e si concedeva molti lussi. Ovviamente frequentava i migliori ristoranti e gli alberghi più rinomati delle metropoli europee (Parigi, Londra, Milano, Roma).
Ma a Taranto la delusione fu cocente. Racconta Rudy: “Siamo andati nel miglior albergo della città dove ottimisticamente mi sognavo una bella vasca calda e un cambio d’abito. Con mio orrore ho scoperto che non c’erano stanze con bagno. Quando ho chiesto per quale ragione non fosse stata rispettata la prenotazione, il maitre-d’hotel mi ha detto che era perché non c’erano camere con bagno. Non solo non c’era alcuna stanza con un bagno ma non ce n’era nemmeno uno al piano e, per andare ancora oltre, non c’era nessun bagno”.
Alla domanda: “Perché non c’è alcun bagno in albergo?” il direttore rispose candidamente:” Perché c’è un bagno turco dietro l’angolo e quindi non ce n’è bisogno in albergo!”.
Per superare l’impasse il direttore procurò a Rudy una bacinella d’acqua con la quale il nostro fece delle spugnature (fredde) “pensando al Ritz di New York con desiderio e rimpianto”.
(continua)
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