
Molti aspetti del personaggio Valentino sono ancora avvolti nel mistero. Non è bastata la caterva di biografie, studi e articoli, di cui pure è piena la letteratura su Valentino, per chiarire almeno i tratti fondamentali di un personaggio che non smetteremo mai di amare.
Negli anni successivi alla sua morte (1926) comparvero una serie di biografie frettolose che alimentarono una ridda di menzogne tanto audaci quanto diffuse, che poi è stato difficile smentire. Addirittura qualche biografo ricorda che Rudy era ancora in vita e già circolavano false biografie, tanto che Rudy stesso cercava con proprie dichiarazioni di correggere le sciocchezze più palesi.
Successivamente, e cioè quando cominciò a manifestarsi una cultura di massa che passava facilmente sopra ad errori, disinformazioni ed inesattezze, comparvero gli scritti degli anni ’60 e ’70 che riportavano invenzioni e aneddoti facilmente contestabili, ma che invece venivano raccolti dai suoi biografi.
Capitava che ognuno si inventava la propria verità e inventava nuovi scoop anche facendo circolare fotografie fake, frutto di fotomontaggi.
Particolarmente imbarazzanti le due che sono qui allegate: una ritrarrebbe il nostro sulla motonave Cleveland in viaggio verso l’America e l’altra addirittura nella sala operatoria dell’ospedale di New York, poco tempo prima di morire. Va detto che, a parte la documentazione di quell’evento mediatico che fu il funerale, non esistono foto all’interno dell’ospedale. Mentre esistono le foto vere scattate sulla nave: allora perché un fotomontaggio?


Ma anche le false notizie non mancavano.
Eccone una pubblicata nel 1945 dalla Gazzetta del Mezzogiorno, che ventilava una sconcertante ipotesi: “Rodolfo Valentino sarebbe vivo”.
Notizia circolata a Roma: “Un quotidiano romano del pomeriggio ‘Libera Stampa’ pubblicava oggi la notizia che vorrebbe essere sensazionale di Rodolfo Valentino. Secondo il giornale il popolare attore cinematografico italiano, nativo della florida Puglia, non sarebbe morto: il morto era un altro. Il bel Rodolfo approfittando di circostanze favorevoli scomparve; ora dopo venti anni sempre secondo ‘Libera Stampa’ egli sarebbe a Roma ove sulla soglia della maturità presterebbe servizio nelle forze armate sotto il nome di George Feber”.
Il resto è vita.
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