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Storie del Mito: Un povero diavolo. No?

Los Angeles, 1 settembre 1917. Ritratto con dedica a sua madre Los Angeles, 1 settembre 1917. Ritratto con dedica a sua madre Tutto il lato romantico del personaggio in questo ritratto dedicato e spedito a sua madre. Fotografia realizzata a Los Angeles nel 1917 ma con dedica in francese per onorare la nazionalità della “sua amata madre” alla quale “il piccolo Rodolfo” era amorevolmente legato.


In quel periodo aveva superato le difficoltà dell’inserimento nel nuovo mondo americano. Difficoltà che vengono ripetutamente ricordate. 

Perché esiste una narrazione ricorrente, sostenuta dallo stesso Valentino, dove si parla di lunghi periodi di indigenza affrontati con angoscia nel suo primo periodo americano. 

Valentino non perde occasione per ricordare i suoi trascorsi problematici e lo ripete anche ne “Il Mio Diario Privato” (tradotto e annotato da Renato Floris, Vivace Edizioni, 2023): “E poi iniziò il mio vero Getsemani. Ero letteralmente e davvero senza un soldo, bloccato, affamato e solo.[…] Sono stato cacciato da vari alloggi per mancato pagamento dell’affitto. Ho dato in pegno tutto quanto avessi di impegnabile. Ho vissuto in sgabuzzini dove dovevo usare dei giornali come biancheria da letto. Ho dormito sulle famose e iconiche panchine di Central Park, dove cercavano riposo tanti derelitti. Ero diventato un mendicante, un vagabondo e non potevo chiedere aiuto alla mia famiglia”.

Si tratta di una realtà poco veritiera e molto enfatizzata. Perchè la narrazione è funzionale all’idea, supportata dalle industriecinematografiche, dell’uomo che senza altri mezzi ma solo grazie al suo spirito di intraprendenza e con molte difficoltà si era realizzato nel migliore dei modi, divenendo un divo internazionaledel cinema.

In realtà Valentino era arrivato in America con una buona dotazione di dollari tanto che potè dire:” I soldi che mia madre mi aveva dato mi sembravano una fortuna a quel tempo”. Oltre ad alcune centinaia di dollari in contanti poteva contare su una lettera di credito di quattromila dollari che, come ci informa Renato Floris, al valore attuale corrispondono a circa 120.000 dollari. Purtroppo era spendaccione e poco previdente per cui sicuramente andò incontro a momenti difficili. Racconta infatti di aver dedicato “i primi tre mesi all’apprendimento dell’inglese e ad andare in giro con i miei amici, spendendo soldi che avrei dovuto risparmiare per i tempi difficili”.

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