Il boom degli ultimi tempi del kamut è dovuto indubbiamente per il suo caratteristico sapore, e per le sue qualità: basso indice glicemico, ricchezza in grassi polinsaturi, grande presenza di fibre che rendono i prodotti derivati abbastanza sazianti, buona presenza di vitamine e antiossidanti.
Ma forse non tutti sanno che, nonostante questo grano antico sia venduto in negozi biologici ecosostenibili, e che ci sembri "più naturale" di altri alimenti, arriva da oltreoceano: è infatti un GRANO ORIENTALE (della mezzaluna fertile),coltivato da sempre nella storia.
Kamut® quindi non è il nome di una specie vegetale – il grano è il khorasan (triticum turanicum), ma un MARCHIO REGISTRATO : come può essere Mulino Bianco, che produce tutto quello che troviamo in circolazione.
Tanto è vero che, se un agricoltore locale decidesse di coltivarlo senza i semi forniti dal colosso americano, non lo potrebbe chiamare così.
Aumentando la consapevolezza del pubblico potrebbe un giorno diventare più facile ed economico, mangiare una pizza con farina di grano khorasan, non necessariamente a marchio Kamut®.
Ma probabilmente, la "coscienza alimentare" sta anche nel sostenere le produzioni e l'agricoltura locale. Il grano Saragolla e Senatore Cappelli, sono due alternative molto valide al kamut; in più, dato che sono prodotte localmente, il costo di trasporto è inferiore rispetto al kamut che verrà d'oltreoceano, con anche un minor impatto ambientale (cosa che non dovremmo sottovalutare).
Dott.ssa Graziana ASCOLI
Biologa Nutrizionista presso lo STUDIO DI NUTRIZIONE & DIETETICA in Via Cirillo 46, Palagiano (TA)
Per maggiori info potete contattarla all'indirizzo e-mail [email protected]
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