Il 2 maggio 1921 Massafra inaugurava il suo Monumento ai Caduti. La Tebaide fu il primo paese dell'arco ionico ad erigere un monumento in memoria dei caduti del primo conflitto mondiale.
La realizzazione dell'opera venne affidata alla ditta Basile e Corrente di Martina Franca, per un costo complessivo di 10 mila lire, recuperate da una sottoscrizione popolare avviata già nel 1920 dalle associazioni combattentistiche, e da un contributo di Lire 3.500 del Comune. L’opera consisteva di una colonna ottagonale su basamento marmoreo, alla cui cima un’aquila ad ali spiegate stringeva, fra gli artigli, un elmo con spada e la croce sabauda, simboli della guerra.
L'inaugurazione avvenne nel pomeriggio del 2 maggio, dopo un violento acquazzone. All’imponente corteo, partito da Piazza Garibaldi sotto la direzione del prof. Raffaele Grippa e diretto verso Piazza Vittorio Emanuele, sede del monumento, parteciparono la banda cittadina, un plotone di marinai, le associazioni Mutilati e Combattenti, le rappresentanze del Fascio di combattimento (una delle prime volte che il Fascio compare nelle manifestazioni locali), varie associazioni civili e religiose, reduci, famiglie di mutilati, autorità civili, militari e giudiziarie, alti ufficiali della Marina, dell'Esercito, con a capo il generale Cangeli.
Intervennero per solennizzare l’evento il commendator Giuseppe Antonio Scarano e gli onorevoli Calò e Fumarola. Tra una selva di petardi, il suono degli inni nazionali e le acclamazioni del popolo, il monumento fu scoperto dal mutilato di guerra Cardellicchio e dall’orfana di guerra Pinto, la quale depose un fascio di garofani bianchi e rossi annodati dal tricolore ai piedi del monumento. Alla fine della cerimonia, alle figlie dei Caduti fu consegnato il diploma di guerra.
Fino alla metà del 1900 il monumento era situato al centro di piazza Vittorio Emanuele, orientato verso corso Umberto I (l’attuale Corso Italia), ed era circondato da una cancellata per proteggere le aiuole poste intorno. Successivamente fu spostato in un’aiuola laterale, quella di fronte al Villino Margherita, e dal 1998, data dell’ultimo restauro, è collocato nell’attuale posizione, tra le due aiuole a nord della piazza.
Il monumento riporta sulla base marmorea la seguenti iscrizione:
CADEMMO
ALL’ALBA DELLA NOSTRA GIOVINEZZA
PER RENDER NEL PERDURAR DEI SECOLI
GLORIOSA LA NOSTRA PATRIA
e la seguente epigrafe, dettata dall’avv. Giuseppe Antonio Scarano:
MASSAFRA
AI CENTO FIGLI SUOI
CADUTI COMBATTENDO
PER LA GLORIA D’ITALIA
E PER LA LIBERTA’ DEI POPOLI
NELLE EPICHE LOTTE
DEL 1915-1918
PERCHÉ VENERATO ED ETERNO
RESTI IL RICORDO DELL’EROISMO LORO
CONSACRA QUESTO MONUMENTO
COME UN ALTARE
O PASSEGGERO
SOFFERMATI, INCHINATI E ADORA
Sulla lastra in ottone che cinge la colonna sulla quale si erge l’aquila, aggiunta nell’ultimo intervento di restauro, sono scritti in alto i nomi dei caduti della Grande Guerra, in basso i nomi dei caduti della II guerra mondiale.
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