Il Castello Medievale è il monumento più emblematico e rappresentativo di Massafra, citato per la prima volta in un documento del 970.
La decadenza strutturale e lo stato di abbandono del maestoso edificio raggiunsero il loro culmine la sera del 12 febbraio 1965, con il verificarsi del crollo della torre sud-ovest, quella prospiciente l’ingresso principale su Via La Terra.
Il disastro, fortunatamente senza tragiche conseguenze e solo lievi danni alle abitazioni circostanti, determinò lo sgombero totale dell’edificio.
Il torrione crollato era una delle tre torri (le più antiche) a pianta circolare del Castello, a differenza della quarta torre, quella ottagonale che si affaccia nella gravina S. Marco. Anticamente vi erano allocate i dormitori del personale di guardia, trasformati successivamente in scuderie, e le carceri, illuminate da poche feritoie.
I sottani dei due torrioni del versante nord, parte scavati nella roccia e parte costruiti in muratura, servivano invece per i depositi delle armi e delle munizioni.
Castello, torri ovest ed accesso cortile da Via La Terra.
Nella torre di sud-est, ricostruita dagli Imperiali a pianta ottagonale nel primo settecento in sostituzione dell’originaria torre circolare fatiscente e pericolante, erano alloggiate le sale del tribunale, la camera della tortura detta di “muta pensiero” ed un pozzo molto profondo, il "pozzo della morte" in cui, per voce popolare, attraverso una botola venivano precipitati i condannati a morte.
Fino a qualche anno prima era ancora in piedi il bellissimo pozzo in pietra posto al centro del cortile del Castello, un arco sorretto da colonne quadrate che sormontava un enorme cisterna di acqua piovana, demolito verso la fine del 1961 poiché pericolante.
Il Castello era all’epoca di proprietà della famiglia Serini, che lo aveva acquistato agli inizi del novecento dall’”Ospedale dei Pellegrini” di Napoli, aventi causa per testamento del vecchio proprietario Michelangelo Zuccaretti, morto nel 1859.
Il crollo della torre e lo sgombero del Castello servirono per attivare le istituzioni sulle iniziative più opportune affinché si provvedesse finalmente al consolidamento ed al restauro conservativo del bene.
La soluzione individuata fu l’acquisto da parte del Comune: fu interessato, per i rilievi e la valutazione finanziaria, il Catasto, che stabilì un valore complessivo di 50 milioni di lire. Mediante la concessione di un mutuo da parte dell’INA, il Comune entrò in possesso dell’intero immobile con atto del 4 maggio 1976.
Bisognerà attendere circa altri dieci anni per il restauro definitivo della torre crollata. All’epoca (1985) era sindaco il dott. Gianni Jacovelli che, grazie all’impegno dell’assessore alla Cultura dott. Nicola Zanframundo, riuscì a portare a compimento l’opera.
Redazione ViviMassafra
Cortile a sud del Castello, con pozzo in pietra demolito nel 1961
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