
È originario dell’Africa e del Medio Oriente ma era comune anche in Egitto, dove veniva addirittura venerato nell’antichità come simbolo divino.
Ora, come si evince da questa foto e dalla testimonianza di alcuni veterinari, è arrivato anche a Laterza: parliamo dell'ibis sacro, una una specie di ibis appartenente alla famiglia Threskiornithidae.
Per via del suo curioso aspetto e per le sue dimensioni talvolta macroscopiche, negli anni ‘70 e ‘80 è stato importato in diversi zoo (in Francia su tutti). Alcuni esemplari sono sfuggiti volando via e si sono poi adattati agli ambienti naturali, tanto da diventare una specie invasiva anche in Italia, minacciando la fauna locale.
L'ibis sacro, proprio come quelli avvistati a Laterza, nei pressi dello stadio “Madonna delle Grazie”, è infatti un predatore di piccoli animali e si nutre di insetti terrestri e acquatici, pesci, anfibi, molluschi e crostacei, piccoli mammiferi e uova di uccelli, resti animali e vegetali.
Un vero e proprio pericolo per la fauna autoctona tanto da far ipotizzare anche alla creazione di un futuro piano di contenimento sul territorio.
Non sappiamo però se a Laterza sia solo di passaggio o se ha deciso di stabilirsi in piantastabile ciò che è certo è che con il suo piumaggio bianco brillante, in netto contrasto con le altre parti scure del corpo, non passa proprio inosservato.
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