Lo conoscete tutti, il suo colore arancio intenso e il suo sapore dolcissimo sono inconfondibili segnali autunnali.
Il cachi è un frutto climaterico, in termini botanici questo significa che continua a maturare anche dopo essere stato staccato dalla pianta, raggiungendo il picco del suo contenuto in zuccheri quando viene esposto a etilene, un ormone vegetale prodotto in quantità da mele e banane: questo il motivo per cui si usa raccogliere frutti ancora sodi e poco maturi, molto "allappanti" (sapore astringente per l'elevata presenza di tannini), ponendoli quindi a maturare in cassette insieme a qualche mela.
Una volta maturo il frutto deve essere conservato in frigorifero, dove si può mantenere per qualche giorno. Il cachi può anche essere congelato, intero o in purea, in quest’ultimo caso con l’aggiunta di un poco di succo di limone che ne impedisce l’alterazione del colore.
È molto ricco di vitamina A, in forma di carotenoidi, pari al 55% del fabbisogno giornaliero, ma anche di vitamina C e vitamine del gruppo B che servono a migliorare la nostra energia.
Importante e rilevante è il contenuto di sostanze ad azione antiossidante che conferiscono al cachi un potenziale ruolo nella prevenzione di diverse patologie.
Alcuni studi hanno dimostrato che queste sostanze antiossidanti presenti nel frutto come isoquercitrina e iperina possono rallentare l’invecchiamento, mentre l’insieme dei polifenoli, in particolare delle proantocianidine, sembrano mostrare un positivo effetto sulla riduzione dello stress ossidativo tipico associato all’età e sulla comparsa di rughe, evidenziando un possibile uso nel campo della cosmesi per estratti del frutto, in specie della buccia.
Una sola controindicazione:
trattandosi di un frutto dal non trascurabile apporto calorico e dal rilevante contenuto in zuccheri il suo consumo deve essere attentamente gestito in soggetti a dieta ipocalorica o in individui diabetici. Il che non significa che in queste condizioni sia necessario privarsene: sarà sufficiente scegliere un frutto piccolo o mangiarne metà.
Dott.ssa Graziana Ascoli – Biologa Nutrizionista
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