
Lo scorso 8 aprile a Massafra, durante la discussione che ha portato all'approvazione del bilancio di previsione finanziario 2022/2024 (clicca qui per rileggere l'articolo), è stata anche trattata la questione relativa all'inserimento dell'imposta di soggiorno, detta anche tassa di soggiorno.
L'imposta di carattere locale, secondo la legislazione italiana, è applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive e di territori classificati come località turistica o "Città d'Arte".
A tal proposito abbiamo voluto chiedere all'assessore alla Cultura-Turismo e Spettacolo del Comune di Massafra Domenico Lasigna di spiegarci meglio come stanno le cose in modo da avere un'idea chiara.
«Durante la redazione del bilancio - ha spiegato l'assessore Lasigna - è stato fatto un ragionamento sulla possibilità o meno di inserire l'imposta. Ci è sembrato giusto prevederla anche se allo stato attuale non è attiva. Non è stata attivata perché è intenzione dell'Amministrazione avviare un iter di confronto e coinvolgimento con gli attori principali dell'intervento quindi ascoltando le stesse strutture ricettive e gli enti che si occupano di turismo nella Tebaide d'Italia.
La città avrebbe comunque i requisiti per averla, in quanto riconosciuta "Città d’Arte" con determinazione nr. 16/2019 della Regione Puglia. Infatti requisito necessario per l’applicazione dell’imposta è che i Comuni siano inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o "Città d'Arte". Massafra ha quest’ultimo riconoscimento grazie al suo patrimonio architettonico di interesse storico, con le sue chiese rupestri, al patrimonio librario della Biblioteca Comunale "Paolo Catucci" e a importanti eventi di rilevanza regionale come il Carnevale, "Vicoli Corti" e altri.
Nell'eventualità dell'introduzione della tassa, sarà necessario adottare un regolamento e la stessa dovrà essere applicata secondo criteri di gradualità in base alla tipologia di struttura ricettiva. Inoltre prevede che il gettito derivante sia destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali del territorio, nonché di promozione e marketing territoriale.
In conclusione ci sono tutte le condizioni affinché Massafra possa diventare ancora più attrattiva turisticamente ed è proprio per questo che abbiamo scelto di iniziare a ragionare su questa imposta, tenendo comunque conto che ci troviamo ancora in una fase embrionale e che a breve si avvierà un percorso di confronto nella relativa commissione consiliare e con le strutture ricettive, gli enti e gli stakeholder presenti sul territorio».
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