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«Ho depositato una richiesta di audizione urgente nella III Commissione Sanità per poter ascoltare il parere dell'assessore regionale alla Sanità, quello della direzione strategica dell’Asl di Taranto, della direzione medica del Santissima Annunziata e del direttore dell’Unità di Terapia intensiva neonatale: vogliamo conoscere, nonostante i notevoli sforzi messi in campo dalla Asl, quali iniziative si intendono adottare per scongiurare la chiusura dell’Utin di Taranto, dopo quella avvenuta a Brindisi».
Lo ha reso noto il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera in merito alla vicenda legata all'Unità di Terapia intensiva neonatale del Santissima Annunziata di Taranto.
«È la seconda in Puglia e lì nascono circa 2 mila bambini l’anno - ha spiegato Scalera - ma lo scorso mese di novembre, a seguito della denuncia di uno dei medici neonatologi in servizio, è stata resa pubblica la grave carenza di medici per portare avanti quel reparto.
A distanza di qualche settimana, in commissione si è tenuta un’audizione alla presenza della direzione strategica della Asl di Taranto che ha rassicurato di aver stipulato dei contratti con dei professionisti per garantire la copertura dei turni e scongiurare la chiusura.
Ma è notizia di questi giorni – ha proseguito Scalera - che la Asl ha messo a completa disposizione dell’Unità un’ambulanza pronta a trasferire i neonati prematuri in strutture più adeguate. La disposizione è stata emanata dalla direzione medica del Santissima Annunziata, ma questo intervento potrebbe vanificare ogni sforzo perché il rischio che i neonati arrivino troppo tardi nelle strutture di destinazione è troppo alto.
A partire dall’8 febbraio, inoltre, tre medici hanno lasciato quel reparto riducendo così il numero dei professionisti in servizio a sole due unità, compreso il direttore. La precaria condizione di professionisti si aggrava se si considera che, in quel reparto, sono presenti dei medici specializzandi che non possono garantire la copertura adeguata e la continuità necessaria.
È arrivato il momento di risolvere questa situazione - ha concluso Scalera - e per questo ho chiesto di parlarne urgentemente in commissione».
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