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Truffe assicurative: arresti e denunce a Mottola? È tutto falso!

Immagine di repertorio Immagine di repertorio

La trappola delle "fake news" non risparmia nessuno, neanche a Mottola, dove l'argomento del giorno è il presunto arresto di un intermediario assicurativo e di tre colleghi (denunciati a piede libero) che, in concorso tra loro, avrebbero falsificato i dati di circa quattrocento automobilisti, stipulando polizze Rca a prezzi vantaggiosi per versare alle compagnie assicurative somme inferiori rispetto a quanto riscosso, ovviamente al fine di intascare la differenza.

Ma si tratta di un falso: la notizia, abbastanza diffusa sui social e in numerose chat di WhatsApp tra il 25 e il 26 dicembre, è il classico caso di "defacement", un'operazione che consiste nella modifica dei contenuti di una pagina o di un sito web, introducendo testi critici, sarcastici o, come in questo caso, diffamatori.

Le immagini in coda, stampate su un semplice foglio di carta, sembrano tratte dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno e, sebbene di primo acchito sembrino attendibili, è chiaro si tratti di un tentativo di imitazione. Il testo originale, infatti, realmente riportato dalla Gazzetta a dicembre 2016, riguarda l'arresto di un 46enne di Massafra che, in concorso con alcuni familiari, era stato accusato degli stessi reati.

Nel mirino, oltre agli intermediari Raffaele Francavilla, Vito Di Leo e Vito Scarati, è finito nuovamente Gino Quarto, agente assicurativo e delegato cittadino dell'Aci, già protagonista di un caso analogo (clicca qui per rileggere l'articolo). L'articolo "fake", su quest'ultimo, non risparmia i particolari: stando alla notizia, infatti, Quarto avrebbe aggredito i carabinieri che lo stavano arrestando, compromettendo ulteriormente la sua posizione.

Gino Quarto, per la terza volta, ha dato mandato ai suoi legali di presentare denuncia-querela per diffamazione contro ignoti, già depositata alla locale stazione dei carabinieri. Anche gli altri tre agenti fanno sapere che, in queste ore, stanno valutando se adire le vie legali.

Toccherà ai militari fare ipotesi sull'autore di simili affermazioni, forse lo stesso del volantinaggio diffamatorio di settembre scorso. Una cosa è certa: nessun assicuratore è finito in manette. Ma è quanto basta per fare notizia. Falsa e tendenziosa, ma sempre notizia.

Andrea Carbotti

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