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«Autisti soccorritori del 118 pugliese sono esclusi dall’indennità di rischio»

Scalera al Pronto soccorso Scalera al Pronto soccorso

«Ho depositato un'istanza di audizione urgente per sapere se il governo regionale sta mettendo in campo ogni azione per riconoscere agli autisti soccorritori l’indennità di rischio con l’inclusione formale e contrattuale di queste figure all’interno dei benefici previsti per il personale sanitario operativo in ambito emergenziale e la stabilizzazione immediata dei lavoratori in attesa di assunzione nel servizio 118».

Così, in una nota stampa, il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera, coinvolgendo in una seduta della III commissione Sanità, l’assessore regionale al ramo, le direzioni strategiche delle Asl pugliesi, gli amministratori delle società Sanitaservice e le organizzazioni di categoria del settore sanità.

«Nei giorni scorsi - ha spiegato - l’assessore regionale alla Sanità e le organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto sanità hanno sottoscritto un accordo che prevede l’indennità, fino a 800 euro netti mensili per i medici e fino a 180 euro netti mensili per le equipe che operano nei Pronto soccorso.

Un accordo – ha dichiarato il consigliere regionale - che ha escluso da tali benefici gli autisti ed i soccorritori del 118 che appartengono alle società Sanitaservice. Le contrattazioni sindacali devono essere inclusive e tener conto del disagio vissuto da tutte le figure professionali operanti da anni nei team di emergenza/urgenza.

Tra l’altro, il contratto nazionale Aiop/Aris prevede già indennità per le attività intensive, che potrebbero essere estese al personale della Sanitaservice nelle more che vengano individuate soluzioni a parità di diritto e trattamento. Gli autisti soccorritori ogni giorno svolgono un ruolo cruciale nei soccorsi, lavorando fianco a fianco con il personale sanitario e affrontando condizioni di estremo rischio.

Le loro condizioni di lavoro – ha proseguito Scalera - sono al limite della sopportazione con turni estenuanti, carenza cronica di personale, esposizione quotidiana a rischi biologici, fisici e ambientali, oltre al crescente fenomeno del burnout. La situazione è ancora più critica per i tanti lavoratori che, da oltre due anni, attendono di essere stabilizzati nel servizio di emergenza.

La protesta degli autisti soccorritori è arrivata a un punto di non ritorno e la categoria ha minacciato di mettere in atto ogni forma di protesta e mobilitazione, sino  all’interruzione dei servizi, per difendere la loro dignità e la sicurezza di un intero settore».

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