Laterza e Castellaneta, insieme ad Altamura, Santeramo in Colle e Matera sono state escluse dal riconoscimento dei tratti di via Appia di competenza comunale nel patrimonio Unesco.
Per questo motivo, i rispettivi sindaci hanno sottoscritto una lettera da inviare al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per chiedere una rapida revisione delle procedure e una riunione urgente con il ministero e i responsabili dell'ufficio Unesco.
I sindaci, in sintesi, vogliono conoscere le motivazioni dell'esclusione (o meglio della sospensione) e i dettagli di eventuali attività da porre in atto per avviare l'iter di revisione.
La decisione che punisce Laterza, Castellaneta, Matera, Altamura e Santeramo in Colle è stata presa dal comitato Unesco su suggerimento del suo organismo consultivo "Icomos".
I primi cittadini la giudicano incomprensibile e inattesa e mettono il ministro in allerta perché «compromette l’integrità del sito e la comprensione dell’antico asse viario, creando due grandi vuoti nel territorio del Lazio tra i Colli Albani e Terracina, e della Regione Puglia tra il confine con la Basilicata e la città di Taranto.
Tutte le componenti del sito, sono state accuratamente selezionate dal comitato scientifico appositamente istituito dal ministero, non solo sulla base delle più recenti conoscenze archeologiche, ma anche ai sensi degli stringenti requisiti posti dall’Unesco in materia di conservazione dei beni, stato dei contesti, tutela e gestione.
In particolare - proseguono i sindaci - con il tratto 015, “L’Appia sul percorso del tratturo tarantino”, è stato incluso nella proposta di candidatura un lungo percorso della strada iniziata da Appio Caudio Cieco, che sopravvive nel paesaggio suggestivo e integro del tratturo tarantino.
Alle evidenze archeologiche, che testimoniano in maniera indiscutibile il passaggio della Via Appia in questo territorio, si aggiungono altre emergenze paesaggistiche, storiche, artistiche ed architettoniche, che innalzano ulteriormente il valore eccezionale della componente in questione, portando testimonianza della lunga ed ininterrotta vitalità dell’antico tracciato attraverso i secoli e del perdurare, lungo lo stesso, di alcune tipiche pratiche economiche e sociali, come la transumanza attiva ancora oggi.
I territori al momento esclusi dal riconoscimento Unesco fanno a pieno titolo parte del sistema Via Appia e beneficeranno pertanto degli effetti positivi, anche turistici, che si attendono dalla iscrizione del sito nella lista del patrimonio mondiale.
Auspichiamo che, in forza del protocollo d’intesa siglato a Roma il 10 gennaio 2023, le comunità locali saranno comunque coinvolte dal ministero della cultura -rimarcano i sindaci- in tutte le iniziative di valorizzazione del percorso della Via Appia, come dichiarato dal sottosegretario Mazzi durante la celebrazione avvenuta a Roma il 3 luglio scorso.
Siamo pronti a lavorare con gli uffici ministeriali, per raggiungere il comune obiettivo di ottenere il riconoscimento delle componenti ad oggi escluse».
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