
Una sorta di zecca clandestina dedita a coniare monete false da 2 euro, scoperta in un'area privata di Massafra, è costata l’arresto a quattro persone (tre in carcere e una ai domiciliari), accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e distribuzione di monete false e di riciclaggio realizzato su canali online mediante criptovalute.
Secondo quanto è stato appurato dai carabinieri Anti falsificazione monetaria e dai colleghi del comando provinciale di Taranto, le monete venivano vendute su un canale Telegram a metà del valore nominale, quindi a 1 euro, e pagate in Bitcoin.
A capo dell’organizzazione criminosa ci sarebbe un trentaquattrenne massafrese. Proprio a Massafra sarebbe stata individuata la base delle spedizioni effettuate con corrieri privati ed una stamperia abusiva in cui sarebbero state stampare anche banconote da 20 euro fasulle.
L'indagine è partita dopo un sequestro di 668 monete false nella primavera del 2021 in provincia di Fermo. Le spedizioni sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti sarebbero 60 per un totale di 102mila monete messe in circolazione tra Italia, Svizzera e Francia.
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