«Il commissariamento del circolo del Partito Democratico di Massafra non può essere avviato senza il parere della Commissione nazionale di garanzia». È la tesi degli iscritti Dem della Tebaide d'Italia che tornano a battere i pugni sul tavolo in seguito alla scelta assunta qualche settimana fa dal segretario regionale di partito Domenico De Santis.
A Massafra, in sintesi, il Pd aveva staccato la spina all'amministrazione comunale contribuendo a far cadere il sindaco Fabrizio Quarto. Una scelta operata evidentemente senza tenere conto della posizione espressa dalla sua segreteria regionale che, poco dopo, era corsa ai ripari con il commissariamento del circolo e la nomina di De Santis come commissario ad interim.
Un'autonomina indigesta per gli iscritti massafresi che nel frattempo, con la sponda di diversi dirigenti Dem pugliesi, avevano sottoposto la questione anche al segretario nazionale Elly Schlein e confezionato un ricorso alla commissione nazionale di garanzia, impugnando il commissariamento sulla base di presunte violazioni dello statuto Pd ritenendo la decisione procedurale e politica «viziata e inaccettabile».
Ieri, con una nota stampa, i massafresi iscritti al Pd sono tornati a farsi sentire, chiedendo correttezza e rispetto delle regole: «Di fronte a un ricorso - hanno dichiarato in una nota congiunta - si deve attendere l'esito e la pronuncia del massimo organo di garanzia del partito per verificare che tutto sia stato fatto nel rispetto delle procedure e delle norme statutarie. Altre forzature alimenterebbero un clima di contrapposizione che vogliamo scongiurare.
Speriamo - la loro chiosa - che nessuna forzatura sia portata avanti da chi dovrebbe essere garante di responsabilità, terzietà e rispetto delle regole».
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui