Qualche sera fa i consiglieri comunali di maggioranza Michele Patano e Salvatore Brisci hanno fatto un giro per il quartiere Italia Montegranaro per verificare di persona l’andamento della raccolta differenziata messa in campo da Kyma Ambiente.
In tale occasione i due consiglieri hanno notato che in alcuni casi i carrellati condominiali vengono lasciati in mezzo alla strada, tra l’altro occupando stalli dei parcheggi delle strisce blu, spesso con dentro sacchi dell’immondizia “indifferenziata” che lasciavano intravedere ogni genere di rifiuto.
«È sconfortante – hanno dichiarato all’unisono Michele Patano e Salvatore Brisci – vedere quanta poca propensione al cambiamento c’è in alcuni tarantini, sempre pronti a denigrare qualsiasi novità che possa incidere sulla loro “comfort zone” e attaccati alle loro vecchie abitudini».
«Attraverso la partecipata Kyma Ambiente – hanno poi detto i due consiglieri di maggioranza – l’Amministrazione comunale sta facendo uno sforzo enorme per realizzare finalmente un servizio per la raccolta differenziata dei rifiuti all’altezza di una moderna città. Si tratta di quello stesso servizio che da anni, in alcuni casi da lustri, è già operativo in tutte le principali città italiane, i cui cittadini e i condomini si sono adeguati organizzandosi al meglio. Ci rendiamo conto che tutto ciò all’inizio può presentare piccoli disagi per molti, alcuni condomini devono ricavare lo spazio necessario, ma questo non può e non deve essere l’alibi per boicottare ed opporsi a questo processo ormai ineludibile».
«Se vogliamo che questa città cambi in meglio – hanno concluso Patano eBrisci – tutti devono fare loro parte, le istituzioni e ogni singolo cittadino. È necessario che a Taranto prevalga il rispetto delle regole, a partire dai piccoli gesti, proprio come differenziare i rifiuti, affinchè finalmente la stragrande maggioranza dei cittadini “per bene” isoli i pochi che vogliono continuare a “fare i comodi propri” trascinando nell’inciviltà l’intera città, a partire da un cassonetto usato male, fino a non pagare il biglietto sull’autobus o, peggio, lanciando sassi contro i pullman!»
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