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Neuropsichiatria Infantile trasferita a Mottola, proteste e richieste di dialogo

Poliambulatorio - Ginosa Poliambulatorio - Ginosa

L'annuncio del trasferimento del servizio di Neuropsichiatria infantile da Ginosa a Mottola, previsto per il prossimo 1 febbraio, ha scatenato preoccupazione e disagio tra le famiglie coinvolte.

Il capogruppo in consiglio regionale del M5S Marco Galante, a tal proposito, ha espresso la sua indignazione dichiarando che «non si può comunicare il trasferimento con soli 5 giorni di preavviso».

La richiesta di Galante all'Asl di Taranto e al dipartimento Salute mentale è chiara: sospensione immediata del trasferimento. La decisione, presa senza un adeguato coinvolgimento delle parti interessate, ha colpito le famiglie che usufruiscono dei trattamenti in ambulatorio per neuropsicomotricità e trattamento educativo comportamentale.

Galante, sottolineando l'impatto diretto sulla vita di decine di famiglie, ha criticato la mancanza di un dibattito pubblico sul trasferimento. «Una decisione del genere - ha affermato - bisognava discuterla in un incontro con la presenza di cittadini, amministrazione comunale e associazioni, come mi era stato assicurato dal direttore generale della Asl Colacicco».

Il capogruppo del M5S, inoltre, ha evidenziato le contraddizioni tra quanto promesso e la comunicazione effettiva. Inizialmente, la struttura di Ginosa doveva rimanere aperta due giorni a settimana, con la possibilità di effettuare tutti i trattamenti. Tuttavia, secondo quanto comunicato telefonicamente, il solo servizio mantenuto a Ginosa sarà quello per il linguaggio, mentre gli altri trattamenti verranno eseguiti esclusivamente a Mottola.

Galante ha denunciato la mancanza di coerenza nella gestione del trasferimento e il gravoso impatto sulla quotidianità delle famiglie coinvolte. «Il trasferimento a metà anno scolastico, con un preavviso così breve, rende impossibile per le famiglie riorganizzarsi. I trattamenti, per essere efficaci, richiedono frequenza quotidiana, e il trasferimento comporta perdita di giorni di scuola e lavoro» ha affermato il capogruppo.

In risposta a queste criticità, Galante ha chiesto un incontro pubblico tra Asl e cittadini per un confronto aperto e trasparente. «Non possiamo accettare una comunicazione telefonica in cui si chiede semplicemente di accettare o rifiutare la nuova sede. Serve un dialogo costruttivo e la partecipazione attiva della comunità per trovare soluzioni che rispettino le esigenze delle famiglie e garantiscano la continuità dei trattamenti» ha concluso.

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