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Mottola ricorda Giacomo Rotolo

Giacomo Rotolo Giacomo Rotolo

Su di lui è stato scritto anche un libro per ricordare le opere realizzate e il suo spessore umano. Avrebbe compiuto 100 anni proprio oggi il mottolese Giacomo Rotolo, nato il 28 dicembre del 1925 e deceduto il 10 settembre 1989. Per 7 anni è stato responsabile del Centro volontari della sofferenza della sezione cittadina.

Il libro, dal titolo "Signore da chi andremo?", è stato scritto su impulso di alcuni fedeli dal dottor Antonio Rotolo, già magistrato e ufficiale della Guardia di Finanza.

Nel testo, Giacomo Rotolo è stato descritto nelle varie testimonianze pervenute da eminenti ecclesiastici e da laici di ogni ceto, come «una icona vivente, consolatore di anime, caso eccezionale, faro di luce nella notte di questa vita, pescatore di Galilea,  miracolo della sofferenza, apostolo e testimone della gioia nella sofferenza, immagine di Cristo,  volto di Gesù Crocifisso,  riferimento di guida, martire fedele e gioioso, un volontario della sofferenza, anima eccezionale, paziente eroico, uomo eccezionale, fiore speciale».

Del resto, in quell'attivissimo e fecondo periodo della sua vita, nonostante fosse tetraplegico totale, spiegò e diffuse amorevolmente la lieta novella delle Sacre Scritture al punto da meritarsi, unico laico diocesano, il titolo di “Maestro di preghiera”, attribuitogli da monsignor Pietro Maria Fragnelli, già vescovo della diocesi di Castellaneta, nella lettera pastorale del 2007, intitolata “Oggi devo fermarmi a casa tua”.

Per il suo operato, è stato incluso nella “retrospettiva di personaggi che hanno dato un contributo alla crescita della comunità mottolese" (catalogo della collettiva di pittura Città di Mottola 8/16 aprile 1998).

Durante la ricorrenza del 25esimo anniversario della sua dipartita, è stato definito da parte di monsignor Claudio Maniago, già vescovo della diocesi, “Un membro che ha segnato la storia di questa comunità”.

Sul sito www. Luiginovarese.com, dedicato al fondatore delle associazioni Centro volontari della sofferenza, silenziosi operari della croce, Rotolo viene indicato come “Testimone e seminatore di speranza”.

E ancora: il 6 settembre 2006, monsignor Giuseppe Favale, attuale vescovo di Conversano-Monopoli, onorò con religioso ossequio la memoria di Giacomo Rotolo con l'imprimatur alla preghiera, redatta in sua memoria da don Domenico Acquaro, maestro generale dell’Ordine della Beata Vergine della Mercede che ha sempre insistito per la traslazione della salma nella Chiesa Madre di Mottola.

Don Wojciech Grzegorek, responsabile dell’apostolato dei Silenziosi operai della croce, invece, si rallegra “per i tanti riconoscimenti che Giacomo Rotolo ha ricevuto perché contribuiscono alla diffusione di un messaggio che sta a cuore a tutti i Volontari della Sofferenza”.

Infine, su iniziativa del compianto comandante Francesco Acquaro, sono state raccolte circa 900 firme, regolarmente depositate in Comune, per un riconoscimento toponomastico in sua memoria.

Insomma, una personalità di spicco nella piccola comunità tarantina: oggi avrebbe compiuto 100 anni e a Mottola il suo ricordo e le sue opere sono ancora vive nel cuore di chi lo ha conosciuto.

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