Dall’8 al 10 febbraio, la Cattedrale di Castellaneta ospiterà le sacre Quarantore.
Il rito giunge nella “Chiesa grande” dopo un lungo percorso che precedentemente ha toccato le chiese della città.
Lo svolgimento della liturgia ha disegnato un ordito che ha abbracciato lo spazio della comunità per trasformarla in un corpo unico. Sosta dopo sosta la contemplazione delle quarantore indugiando nelle chiese ha portato il corpo di Cristo in ogni comunità parrocchiale. Le parrocchie si sono ricongiunte nella Cattedrale madre di ogni parrocchia.
L’eucarestia è il corpo e il sangue di Cristo sempre vivo, in questo momento storico segnato dalla guerra, in cui la morte sembra prevalere, l’adorazione eucaristica ci riporta alla vittoria di Cristo sulla morte.
Le quarantore sono il segno del miracolo dello spirito, in quanto la contemplazione converte i cuori. Esse possono sembrare una pratica liturgica ormai desueta, in realtà se ci si sofferma sul suo significato, ovvero la vittoria sulla morte, ci si rende ben conto che esse sono attualissime, poiché ci invitano a meditare sul mistero della vita, la morte è solo apparenza, il cristiano sceglie sempre la vita e la misericordia.
Per colui che si dona la morte non esiste. In un momento storico segnato dalle piaghe della violenza e dalle guerre la pratica liturgica delle quarantore ci riconduce all’essenziale: al Dio della vita.
“La Chiesa grande” è la custode di tradizioni e di una bellezza antica le quali donano alla pratica liturgica un’atmosfera inusuale, il silenzio tra i marmi policromi e gli spazi illuminati dai finestroni favoriscono la meditazione. La bellezza conduce a Dio, è una sua manifestazione.
Le quarantore sono parte di un cammino spirituale, pertanto per i credenti è un modo per confrontarsi con la profondità della propria fede, ma esse possono essere momento nodale per coloro che desiderano accostarsi alla fede.
Anche un ateo o un dubbioso può parteciparvi, poiché il percorso che conduce all’Altissimo ha vie inimmaginabili.
Dio ha più fantasia di noi esseri umani, i percorsi che conducono a lui sono i più vari, pertanto le quarantore che si concludono in Cattedrale possono essere la tappa di un processo spirituale ma anche l’inizio di una esperienza di fede.
L'invito a parteciparvi è rivolto a chiunque. La Cattedrale abbraccerà coloro che intendono confrontarsi con una pratica liturgica rivolta agli uomini e alle donne che sono alla ricerca di Dio.
Non si può che ringraziare don Mauro Ranaldi per la Cattedrale e gli altri parroci che con solerzia pastorale hanno accolto i fedeli guidandoli nella pratica liturgica.
Non secondario è il ringraziamento che si deve alle confraternite che presenzieranno al rito solenne e donano il loro tempo e il loro impegno, affinché il sacro rito si perpetui per tutti credenti, per i dubbiosi e per gli atei.
Le confraternite sono le custodi del silenzio colmo di partecipazione da condurre ogni giorno con noi per le strade delle nostre vite. Sola una Chiesa dalle radici salde può donare frutti misericordiosi.
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