
C'è chi ha letto e chi è andato a braccio. Chi ha sbraitato, chi a sua detta si è incartato, chi ha parlato di "cialledde" e chi dal palco ha lanciato caramelle e bustine di the.
Nelle ultime due settimane di campagna elettorale, i comizi di piazza in vista delle ormai prossime elezioni comunali (si vota il 14 e il 15 maggio prossimi) hanno regalato davvero tanti spunti di riflessione, alcuni costruttivi ed altri un po' meno.
Hanno parlato quasi tutti i big (esclusi solo Giovanni Gugliotti e Alfredino Cellamare, ma non sono candidati). Si sono alternati con giovani rampanti, menti brillanti ma ai più ancora sconosciute, ed ospiti di spessore (su tutti, oltre ai ministri, il governatore Emiliano e diversi parlamentari).
Di Pippa e Arrè, in attesa del gran finale di stasera, non hanno di certo sfigurato: grande padronanza il primo, ormai un veterano, ritmo piacevole la seconda che, per usare un gergo calcistico, si è spesso mostrata amante del "tiki-taka".
Tra gli oratori di piazza Umberto I è impossibile stabilire chi sia stato il migliore: i giudizi sono sempre soggettivi e, ahinoi, spesso esposti alle feroci e a volte gratuite critiche del web.
Ad ogni modo, tra le fila di centrodestra e moderati, tra i comizi brillanti citiamo quello di Andrea Stendardi, per il centrosinistra invece a nostro avviso se l'è cavata davvero bene Marianna Matarrese.
La politica spesso è spietata e non basta parlare di programmi: a cogliere nel segno, tra i migliori, citiamo Cristiano Rizzi (sua la trovata del "piatto di lenticchie"), Simone Giungato, Maurizio Cristini e Walter Rochira.
Buone, in ordine sparso, le performance di Antonio Vitale e Edo Sanarico; Bartolo D'Amico ha mostrato il solito piglio, Vito Giuseppe Lavarra una grinta pari a quella del miglior Francesco Tracquilio, bene Donatello Lemma e Giuseppe Angelillo.
Tra le nuove proposte, piacevolissimo è stato il comizio di Alessandro Picari, frizzante quello del candidato Michele Palmisano e passionale il discorso dell'emergente Graziano Di Pippa.
Gli "Attivisti" hanno riempito le piazze nonostante orari penalizzanti e ci perdonino tutti gli altri per le nostre possibili dimenticanze: ci crediate o no, sono state commesse in buona fede.
Due le nostre menzioni speciali: la prima è per la giovanissima Emanuela Guida e non solo per la sua trovata geniale di sedersi a terra, seppur non in piazza Umberto I, e di "comiziare" a gambe incrociate.
La seconda, invece, al di là di ogni credo politico, è tutta per l'onorevole Carmelo Patarino. Ondeggiando da destra a sinistra e viceversa (ci riferiamo ovviamente solo alle movenze del suo corpo, sia chiaro) ha parlato a braccio per oltre 40 minuti: ha punzecchiato, detto la sua, usato ironia e coniato il termine "Sinestra" (una sorta di sinistra col cuore che batte a destra) e rispedito alcune accuse al mittente. Ha svelato forse qualche altarino di troppo e in politica questo non accade quasi più, ma sono state "licenze poetiche" che l'onorevole ha voluto prendersi lo stesso. Davvero niente male per un giovanotto di 79 anni.
Infine, le parole più usate: "Vergognatevi" è stata forse la più pronunciata dal palco, per questo ci sarebbe da riflettere. A seguire la famosa "armonia", il famigerato "rinnovamento" (da ambo le parti!) e le solite reiterate tiritere "per il bene del paese" e "rimbocchiamoci le maniche". A furia di farlo, aggiungiamo noi, forse rischiamo davvero di slogarci i polsi.
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