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Da Palagiano alle Olimpiadi di Parigi: la favola di D'Auria al fianco degli Azzurri

Rocco D'Auria a Casa Italia Rocco D'Auria a Casa Italia © ViVi

Da Palagiano alle Olimpiadi di Parigi, in pianta stabile nel quartier generale degli Azzurri. È la favola del giovane Rocco D’Auria a lavoro a «Casa Italia» per supportare l’intera delegazione in aspetti amministrativi e logistici legati al marketing.

Laureato in Scienze motorie, D’Auria nel recente passato ha conseguito un’importante specializzazione a Montecarlo presso l’Università internazionale di Monaco: un master in Sport business management che gli ha spalancato le porte del primo corso di management olimpico «Giulio Onesti», il fiore all’occhiello dell’Alta scuola di specializzazione olimpica del Coni. Una formazione “a cinque cerchi”, insomma, che gli consentirà presto di spiccare definitivamente il volo nel mondo del marketing sportivo. Intanto, come detto, continua a lavorare sodo nella base operativa ribattezzata «Ensamble Italia» e ospitata a Pré Catelan in un padiglione in stile Napoleone III immerso nel Bois de Boulogne.

Lì, nel parco più vasto di Parigi, le sue giornate trascorrono a ritmi serrati tra accrediti da redigere, contatti con atleti e Ambassador olimpici, gestione di meeting e sponsor. Prestigiose anche le “ospitate” per le quali finora ha dovuto lavorare affinché tutto fosse curato nei minimi dettagli: a partire da quella del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto lo scorso 26 luglio nel corso della cerimonia inaugurale fino al pranzo di qualche giorno fa del premier Giorgia Meloni, a tavola con i nuotatori italiani Niccolò Martinenghi e Thomas Ceccon, freschi di medaglie d’oro.

«Sto vivendo emozioni uniche e questa è l'esperienza più bella della mia vita, di profondo arricchimento personale e professionale» ha riferito Rocco D’Auria.

«Quando sono arrivato a Parigi – ha confessato D’Auria - ero emozionato e allo stesso tempo spaventato perché sapevo bene che quando si lavora dietro le quinte di un evento di questa portata non si può e non si deve sbagliare nulla. Per questo a Casa Italia ogni giorno lavoriamo senza sosta per far sì che nulla sia lasciato al caso.

Facciamo in modo che ogni atleta sia sempre a proprio agio e si senta a casa. Quando poi, dopo una vittoria, tornano qui con una medaglia al collo, riviviamo insieme tutto e le emozioni che si provano, ve lo assicuro, sono inspiegabili».

La chiosa per il giovane palagianese è infine tutta per la sua compagna di vita: «se non mi avesse spronato non avrei colto questa opportunità e senza di lei non sarei la persona che sono». Il suo oro olimpico, insomma, è in Puglia ad attenderlo.

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