
Aveva presentato ricorso al Tar di Lecce per una procedura concorsuale del 2018, e i giudici le hanno dato ragione.
Protagonisti di questa vicenda sono il Comune di Massafra, che aveva bandito un concorso interno per “istruttore direttivo” per il passaggio dalla categoria C alla categoria D, come avanzamento di carriera, e una sua impiegata, la dottoressa Cosima Oliva.
Secondo Oliva, la procedura era viziata da una anomalia che non ha proibito al vincitore, il dottor Mirko Tagliente, che pure possedeva tutti i requisiti e aveva superato le prove, di continuare la sua scalata professionale sino alla nomina di comandante della Polizia Locale. L’avviso pubblico, infatti, era stato pubblicato per appena 10 giorni, quando la legge prevede da un minimo di 15 a un massimo di 30 giorni consecutivi. Un aspetto sul quale hanno concordato anche i giudici leccesi, che nella sentenza emessa nella primavera 2022 hanno accolto il ricorso e accettato le contestazioni della ricorrente, condannando l’ente al pagamento delle spese per la procedura in questione.
Il Comune di Massafra, tuttavia, ha deciso di impugnare il provvedimento appellandosi al Consiglio di Stato, che a dicembre ha fissato un’udienza a Roma. Con sentenza dello scorso 17 gennaio, anche in questo caso i giudici hanno respinto l’appello. Ora si attende di conoscere quali saranno i provvedimenti che l’ente assumerà per ottemperare alla sentenza.
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