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CastStory: Oh Santa Lucia benedetta!

Santa Lucia nella chiesa di San Michele Santa Lucia nella chiesa di San Michele © ViVi

Il 13 dicembre avviene la commemorazione di santa Lucia, nella chiesa di san Michele, onorata dalla comunità con un ricco calendario di festeggiamenti religiosi. 

L’indiscussa popolarità di santa Lucia, morta martirizzata (epoca dell’imperatore Diocleziano) a Siracusa il 13 dicembre 304 ne fa una santa benvoluta, fortemente venerata e invocata soprattutto come protettrice della vista. E’ indubbiamente una delle figure più care alla devozione popolare che le riconosce appunto il patronato sugli organi sensoriali più importanti (gli occhi) e più in generale sulla vista.

L’iconografia ricorrente che la vede con in mano da un lato la palma (simbolo del martirio) e dall’altro un piatto (o coppa) recante i suoi occhi fa pensare (ed erroneamente si tramanda), ad una efferata violenza dei suoi aguzzini praticata sugli occhi.

Santa Lucia fu invece martirizzata e messa a morte mediate il taglio della gola con coltello (tecnicamente giugulazione). A Siracusa, dove santa Lucia è protettrice della città, viene portata in processione una statua argentea che reca un grosso coltello piantato nel collo.

La stessa scena è, inopinatamente, presente da noi, nella chiesa di san Michele dove, sulla parete di sinistra, prima del presbiterio, si trova un grande dipinto che apparteneva alla Confraternita di Santa Maria la Misericordia, attiva fino al secolo XVIII nella piccola ma elegante chiesa di santa Maria del Rifugio, utilizzata per due secoli in coabitazione dai sodali della Confraternita e dalle monache cappuccine della clausura.

Il dipinto raffigura, in una mandorla di luce, la Madonna Immacolata con ai piedi i suoi protetti rigorosamente divisi in personaggi maschili (a sinistra) e personaggi femminili (a destra). 

L’autore del dipinto, che è un castellanetano, ha immaginato la corte femminile al cospetto della Madonna costituita dalle sante titolari in quel momento storico (1594) di chiese cittadine e cioè: santa Maria Maddalena (chiesa allora esistente all’imbocco di via Vittorio Emanuele, vicino la porta Grande), santa Marina (chiesa allora esistente in via Marina), santa Lucia (chiesa [cripta-santuario] allora esistente sullo spalto della gravina Grande all’altezza del ponte della ferrovia), santa Caterina d’Alessandria (chiesa allora esistente nella piazza del centro storico e attualmente bar).

Sul nostro dipinto santa Lucia è rappresentata con un grosso coltello piantato nella gola (ma non manca il solito simbolo degli occhi).

La nostra santa poi, oltre che grande popolarità ha da noi una notevole diffusione: oltre alla chiesa di san Michele dove è anche titolare di un altare, tra affreschi e dipinti la ritroviamo nella chiesa gentilizia di san Giuseppe, probabilmente invocata dal Canonico Sarapo, in cattedrale una grande tela seicentesca a cura del vescovo Bernardini, nella chiesa di san Domenico e nella chiesa dell’Assunta, raffigurata in affresco insieme a santa Caterina d’Alessandria.

Ma naturalmente non poteva mancare nella omonima chiesa-santuario sullo spalto della gravina, irriconoscibile però a causa delle pessime condizioni di conservazione.

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