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CastStory · NUOVO ANNO E VECCHIA FERROVIA #11

CastStory · NUOVO ANNO E VECCHIA FERROVIA #11 CastStory · NUOVO ANNO E VECCHIA FERROVIA #11 | © n.c.

Ci siamo. Prepariamoci a salutare l’anno nuovo che come al solito desideriamo migliore e ricco di prosperità.



Il 2018 è l’anno che vede diventare maggiorenni i nati nel terzo millennio ma anche l’anno in cui potremo ricordare il cinquantenario del “Sessantotto” che fu una vera rivoluzione per i diciottenni di allora.

Anche a Castellaneta abbiamo eventi da ricordare: uno su tutti il centocinquantesimo anniversario della ferrovia in paese. 
Il tronco ferroviario Gioia-Taranto fu inaugurato il 15 settembre 1868 e per la prima volta passò un treno nel nostro paese.

Per far funzionare il sistema ferrovia, nel territorio di Castellaneta erano state realizzate numerose opere d’arte. Attraversando un territorio impervio erano stati realizzati circa 12 chilometri di linea ferroviaria, parte in trincea e parte in rilevato, un ponte in muratura a cinque arcate in zona Renella, la galleria di san Rocco lunga 164 metri e, dopo la stazione, la galleria di santa Caterina lunga 400 metri. La stazione, con posto di blocco e fermata passeggeri, fu costruita in località Stazione Vecchia a circa due chilometri dall’abitato, che allora era il centro storico. Poi, lungo la linea ferroviaria, una serie di caselli e ben tre passaggi a livello.

Ma le opere d’arte più consistenti e più grandiose furono i due ponti in ferro necessari ad attraversare le gravine, la cui progettazione fu affidata ad Alfredo Cottrau, un valente ingegnere napoletano, esperto di strutture metalliche.

Il primo ponte, detto di Santo Stefano, a tre campate sorrette da due piloni metallici, lungo 124 metri, realizzato dalla Società di Marcinelle e Couillet di Liegi, e l’altro sulla gravina grande, che portava in territorio di Palagianello, a quattro campate e tre piloni metallici, il più alto dei quali raggiungeva circa 60 metri, lungo 204 metri, realizzato dalla Società Anonima de Sclessin di Liegi. Entrambi i ponti furono sostituiti, in epoca fascista, con equivalenti in muratura, di pregevole aspetto.

ponte di santa Lucia

disegno del ponte di Santo Stefano

I ponti in ferro erano stati davvero impegnativi sia nella progettazione che nella realizzazione. Si parlò allora di “perfezione ed eleganza” di manufatti realizzati con un medesimo impianto tipologico, puntando a una sorta di normalizzazione-prefabbricazione.

Il giornale del Genio Civile, nel 1868, parlando del tronco ferroviario Bari-Taranto diceva “Una delle strade ferrate che gl’ingegneri visiteranno sempre con interesse, vuoi per le difficoltà felicemente superate vuoi per l’importanza delle opere d’arte che vi sono eseguite”.

Buon anno nuovo a tutti !

Aurelio Miccoli

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