Il complesso del Villaggio del Fanciullo era sorto nel 1950 per iniziativa di monsignor Giovanni Nardelli che, volendo dotare la parrocchia di San Michele di locali per svolgere l’attività pastorale (di cui la chiesa era priva) si attivò per procurarsi un suolo in località Sargella, alla periferia occidentale del paese, vicino al tracciato della ferrovia.
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Su questo suolo riuscì, con il concorso dei fedeli, ad edificare un locale per riunioni corredato da un ampio e spazioso cortile dove i giovani dell’Azione Cattolica potessero vivere i loro momenti di svago. Già nel 1952 si iniziarono le adunanze molto frequentate dai parrocchiani; alle varie attività pastorali partecipavano anche tre suore di Ivrea dell’istituto di Santa Maria.
Quando fu eretta la nuova parrocchia del “Cuore Immacolato di Maria”, su iniziativa del vescovo monsignor Riezzo, il villaggio passò alla nascente parrocchia e le attività pastorali di San Michele ritornarono ad essere ospitate nell’Istituto di Santa Maria. Per poco tempo, però, perché lo stato di degrado del vecchio convento convinse ben presto monsignor Giovanni Nardelli, allora vicario generale, a donare al vescovo della diocesi di Castellaneta i locali del complesso del villaggio e ad adattarli, quindi, alle attività scolastiche delle Suore. Si costruì una nuova ala con cinque aule, un ampio corridoio e servizi vari.
Soltanto nel 1961 le suore, per decisione concordata con il vescovo monsignor Nicola Riezzo, lasciarono il vecchio ed oscuro convento di Santa Maria per trasferirsi al cosiddetto “Villaggio del Fanciullo” denominato ufficialmente “Orfanotrofio Femminile Cuore Immacolato di Maria”.
Ma di orfanotrofio non aveva nulla perché le suore di Ivrea organizzarono per molti anni una apprezzata attività di scuola materna e primaria parificata. Oggi nel complesso ha sede un plesso della scuola statale secondaria inferiore.
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