Li chiamiamo “Sepolcri” anche se non è così.
Sono gli altari della reposizione, protagonisti della sera del Giovedì Santo (ma anche della mattina del venerdì).
Addobbati in modo solenne, con composizioni floreali e altri oggetti simbolici. Scenograficamente studiati per creare grande effetto emozionale.
È il primo vero appuntamento popolare della Settimana Santa. Nel cerimoniale del Giovedì Santo la Chiesa prevede la celebrazione della Messa nella Cena del Signore (Missa in Coena Domini), con la quale inizia il solenne Triduo Pasquale. Al termine l'eucaristia viene riposta nell'altare della reposizione, dove rimarrà per l'adorazione dei fedeli fino al giorno seguente.
La visita agli altari è un evento che si vive comunitariamente insieme a tutta la cittadinanza che si sposta tra le varie chiese parrocchiali. Per tutti dovrebbe essere prima di tutto un incontro di fede; poi anche un momento di grande partecipazione corale testimoniato dall’animato passeggio serotino.
Sull’esempio delle confraternite che, ciascuna per proprio conto, si recano in processione ad assolvere un obbligo statutario, i fedeli sostano davanti all’altare della reposizione per una preghiera silenziosa, un momento di meditazione molto personale.
Per tutti una vera pausa di riflessione, conciliata dal simbolismo sotteso dalla scenografia che interpreta l’evento in maniera univoca ma diversificata dalle personali variazioni sul tema. Per subire ancora una volta il fascino di un momento intimo ma vissuto coralmente: e sentirsi parte di una comunità.
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