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CastStory: Egidio Patarino, maestro del commercio

Estate 1969, Egidio Patarino al lavoro nel suo negozio di via Roma 66 Estate 1969, Egidio Patarino al lavoro nel suo negozio di via Roma 66

Un indimenticato maestro del commercio con un singolare percorso di vita.

Era nato a Brooklin, negli USA, perché suo padre Francesco aveva fatto parte del flusso migratorio del primo Novecento a cercare fortuna in America e nel 1906 si era imbarcato per gli Stati Uniti.

Lavorando duramente in America Francesco Patarino detto “Frank” era riuscito a farsi una posizione come falegname. Così sette anni più tardi ritornò a Castellaneta per sposare la fidanzata che l’attendeva. Era il 1913 (maggio) quando Frank sposò a Castellaneta la signorina Vita Maria Pistoia e alla fine dello stesso anno se ne tornarono insieme negli Stati Uniti.

Vivevano a Brooklyn al 189 di Navy Street e nel 1914 nacque il loro primo figlio Egidio. Il piccolo “Gigino” aveva solo sei anni quando la sua famiglia maturò la improvvisa decisione di tornarsene a Castellaneta facendo a ritroso un percorso che in molti ancora intraprendevano alla ricerca di lavoro.

E quando fu in età anche Egidio cominciò la sua esperienza lavorativa come aiuto barbiere a servizio in un accorsato locale cittadino. Solo successivamente intraprese l’attività di piccolo commerciante di tessuti, sulle orme e con i consigli dello zio materno Giuseppe Pistoia che conduceva un negozio di vendita all’ingrosso di abbigliamento.

Lavorando nel negozio dello zio materno capì che era quella la sua strada e nel 1936 ottenne di mettersi in proprio con un apprezzato esercizio commerciale al Menzullo, in via Vittorio Emanuele. Poi quando le attività economiche si spostarono nella zona più centrale seguì la corrente e aprì al civico 66 di via Roma.

Il lavoro andava a gonfie vele ma anche la famiglia: sposò la signorina Paola Cassano da cui ebbe quattro figli: Vita, Francesco detto “Ciccio”, Carmelo detto Carmine e infine Mario.

Allora un negozio di tessuti era fatto soprattutto di scansie dove tenere le pezze dei tessuti. Sul bancone di vendita, necessariamente molto ampio, le pezze venivano srotolate per consentire all’acquirente di constatarne la qualità, la trama e l’effetto dei colori. E quando l’acquirente era molto indeciso (quasi sempre si trattava di donne) sul bancone si accumulavano cataste di tessuti stesi uno sull’altro.

Seguendo la moda Egidio seppe intuire il cambiamento epocale che portò il tessuto in secondo ordine a favore della confezione e il suo negozio diventò uno dei più accorsati.

Quando lasciò, per limiti di età, il negozio a suo figlio Ciccio aveva dimostrato, pur essendo americano di nascita, che se ci sai fare e lavorando sodo puoi creare un’azienda anche se non sei in America, ma nella provincia meridionale italiana.

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