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CastStory: Domenico Abrusci e il "Tredici" della vita

Il signor Abrusci Il signor Abrusci

Nell’estate del 1964 a Castellaneta si realizzò un sogno. Erano i tempi in cui le scommesse erano fondamentalmente legate al cosiddetto Totocalcio e il sogno di tutti era quello di realizzare un tredici, cioè indovinare tutti i risultati degli incontri di calcio presenti sulla schedina.

L’evento fu riportato dal periodico locale “La Sentinella”, secondo semestre 1964, anno V, diretto dal comm. Angelo Loreto, a pagina 3 con queste parole: «L’ultima domenica di campionato di serie B, molto difficile per i pronostici è stata favorevole per il sig. Domenico Abrusci che ha fatto centro, dimostrandosi un abile giocatore sistemista e totalizzando un vistoso 13, con la bella somma di lire 10.084.900».

Il campionato di serie A quell’anno (1964) terminò il 31 maggio (scudetto al Bologna) e per questo il Totocalcio continuò nel mese di giugno solo con la serie B e fu concluso il 21 giugno 1964 con la vittoria del Varese, al suo primo titolo. Quel tredici comportò la vincita di una somma davvero consistente, oltre dieci milioni di lire perché legata alla difficoltà di indovinare i risultati degli incontri di serie B.

Fece scalpore allora e ci fu una grande festa in paese.

Lo ricorda la figlia del fortunato vincitore, la professoressa Maria, oggi splendida novantenne, vigile come sempre e lucidissima nella memoria.

Suo padre, Domenico Abrusci, è stato un maestro del commercio operante nella nostra comunità. Una vita al servizio della distribuzione della stampa, attività che allora esigeva un impegno continuato, con i severi orari di apertura e senza troppe pause.

Il suo negozio, situato all’inizio di via san Francesco, per molto tempo fu l’unico del suo genere con la vendita di giornali, periodici o libri, estesa successivamente alla cartoleria, e dunque referente fondamentale per le scuole di allora, ma anche ai “giochi educativi” per bambini, i modellini di vario genere e tanti oggetti minuti di uso quotidiano.

Insomma se serviva qualcosa ‘Abrusci’ era il punto di riferimento. Poi nel 1982 Domenico si ritirò in pensione e l’attività venduta.

Quella favolosa vincita – ci informa il periodico locale – fu condivisa «con i signori De Leonardis Giacinto (alimentari su via Roma) e Enzo Losavio (ufficio di collocamento), soci nel gioco. La domenica successiva – informa ancora il periodico - il sig. Abrusci ha di nuovo vinto al Totip la somma di lire 20.000. Ai neo milionari l’augurio di altra vincita ancora maggiore».

Erano dunque tre soci che si divisero la vincita e (ciascuno per proprio conto) seppero farne buon uso, investendo nel miglioramento del proprio patrimonio immobiliare e inserendo, con effetto benefico, quella nuova liquidità nel ciclo economico della comunità.

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