In principio era Termitosa. L’unica strada che portava al mare era quella di collegamento con la stazione ferroviaria di Castellaneta Marina, sulla linea Taranto-Metaponto, località Termitosa. Quella stazione, che è tuttora operativa, era anche il capolinea del trasporto pubblico.
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Si scendeva, si attraversava a piedi la linea ferroviaria, poi la duna e si arrivava sul litorale sabbioso, intonso, selvaggio, affascinante.
Fino al 1960, quando fu reso praticabile (fino alla colonia, cioè l’attuale centro) il famoso viale dei Pini, che era l’infrastruttura primaria dell’operazione lottizzazione della pineta comunale di Castellaneta Marina voluta dal sindaco di allora.
L’idea era vincente e il villaggio negli anni crebbe oltre ogni previsione perché sfruttava il volano della bellezza del litorale sabbioso. Poi all’inizio degli anni ’90 si completò con la realizzazione di quattro strutture alberghiere di grande pregio e la esorbitante previsione di strutture di intrattenimento: una in contiguità e l’altra, un po’ più distante, costituita da un parco divertimenti a tema.
Smaltita la sbornia di Felisia e Felifonte, iniziative eccessivamente lungimiranti che avevano creato l’illusione di un brand internazionale, il sistema si è ridimensionato omologandosi nella direzione di un tranquillo villaggio residenziale pieno di pregi e in grado di offrire una vacanza di qualità, sempre più gradita dai numerosissimi ospiti che in estate l’affollano.
Una realtà che a guardarla da residente presenta qualche criticità, qualche volta trascurata, spesso in via di soluzione. Insomma un villaggio residenziale particolarmente ambito durante la stagione estiva, quando si popola di decine di migliaia di ospiti e l’ambiente urbano si intreccia con le esigenze dei villeggianti.
Buone vacanze a tutti, turisti, residenti e pendolari.
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