E se nella nostra città fosse nato un futuro Mourinho? È quello che ci auguriamo dopo aver chiacchierato un po’ con il nostro amico Alessandro, amante del buon cibo, della musica e delle belle donne. Anni 28, laureato in Scienze Motorie e specializzato in Scienza e Tecnica dello Sport presso la facoltà di scienze motorie “Foro Italico” sede in Roma; un massafrese emigrato in Inghilterra (Londra per la precisione) per seguire e realizzare i suoi sogni.
1) Nome: Alessandro Di Stasi
2) Professione: Lavoro come Crew Trainer al McDonald’s e da Settembre 2014 ho iniziato ad allenare una squadra di calcio a 11 femminile
3) In quale Paese ti trovi ora: In questo momento mi trovo a Londra da quasi due anni
4) Tre aggettivi per descriverti: Sono una persona intraprendente, energica e coraggiosa
5) Un sogno: Il mio sogno, un giorno spero, è quello di affermarmi come allenatore di calcio in categorie di prestigio (nothing is impossible)
6) Possiamo dire, quindi, che lo sport rappresenta un aspetto importante della tua vita tanto che ti ha portato a sperimentare le tue competenze all’estero. Amo lo sport specialmente quelli di squadra; il calcio è sempre stato la mia passione, preferivo il calcio alle donne (scherzo ovviamente!!) … Questo sport mi ha reso molto responsabile perché condividere emozioni, spogliatoi, partite ardue, lacrime, gioie, ti fa vedere la vita sotto un altro punto di vista che non è ovviamente solo l’agonismo, ma il confrontarsi con queste persone, ti fa crescere a livello umano.
7) Lasciare Massafra: lo rifaresti? Si!!! Dopo quasi dieci anni che sono fuori da quella che è stata la mia cittadina di crescita, ho vissuto tante situazioni che nel bene o nel male hanno inciso su quello che è adesso la mia persona.
8) Una persona a cui ti ispiri: La persona a cui mi ispiro è Mourinho. Grande uomo, grande allenatore, ma soprattutto grande padre di famiglia.
9) Progetti futuri: Prendere le varie licenze da allenatore qui in Inghilterra, ma la cosa più importante per me, dopo aver raggiunto i miei obiettivi professionali, è quella di crearmi un famiglia.
10) La cosa che senti dire più spesso dell’Italia all’estero: Se devo essere sincero noi italiani all’estero facciamo il pelo a tutti. E non sto scherzando. In qualunque campo lavorativo, facciamo vedere di che stoffa siamo fatti ed è proprio questo che la gente non sopporta perché sanno che siamo bravi. Vorrei precisare una cosa, non faccio un discorso patriottico, ma è la pura verità. Guardando l’altro lato della medaglia, a mio malincuore, noi italiani veniamo etichettati come popolo di mafiosi. Credetemi questo mi accende un fuoco dentro di rabbia dove molto spesso discuto in maniera accesa ogni qualvolta, anche per scherzo, mi attribuiscono questo aggettivo; credo che noi italiani porteremo questa croce sulle spalle fino alla fine dei tempi perché, ahimè, è una triste verità che al giorno d’oggi continua ad andare avanti.
Salutaci: Well, I hope to be satisfactory for your project dear Nanni. I wish you the best, more kisses!!! Take care!
Nanni ANTONANTE
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