London calling! Facendo riferimento ad un importante album dei The Clash introduciamo l’intervista di un giovane “smanettone informatico” (come si definisce lui stesso). Antonio, classe 1984, si laurea in Informatica presso l’università di Bari nel 2009 ed inizia la sua carriera lavorativa presso Exprivia (nella sede di Roma prima e di Molfetta poi) come sviluppatore software nel ramo dei sistemi informativi sanitari.
Nel 2013, da ragazzo curioso ed intraprendente quale è, si trasferisce a Londra nel 2013, collaborando, sempre nel ruolo di sviluppatore software, com Mumsnet, un web media dedicato alla vita quotidiana delle donne e delle famiglie.
Dal 2015 ad oggi, sempre a Londra ormai sua sede stabile, lavora presso Thomson Reuters, dove è coinvolto in un progetto nel campo dei big data.
1) Nome
Antonio Matarrese
2) Professione
Sviluppatore software
3) In quale Paese ti trovi ora
Regno Unito
4) Tre aggettivi per descriverti
Intraprendente, paziente, curioso
5) Un sogno
Girare il mondo e per poi fermarmi da qualche parte dove il sole può abbronzarti per grande parte dell’anno. Lo ammetto in Gran Bretagna abbondano le nuvole.
6) Lasciare Massafra: lo rifaresti?
Assolutamente, e non posso che consigliarlo a tutti. A prescindere da dove si voglia realizzare il proprio percorso di vita, una esperienza all’estero, ti allarga gli orizzonti.
Apprendere e scoprire altre culture ti porta a vedere i problemi in maniera differente e ti rende più consapevole dell’importanza e della bellezza della propria.
7) Una cosa che ti manca di Massafra
Il profumo in Primavera della Gravina, il sole, il mare a 20 minuti, la campagna, piazzetta Santi Medici, anche le vasche su e giù per il corso con gli amici, la focaccia e i panzerotti.
8) C’è qualcuno a cui ti ispiri?
Non ho proprio una singola persona a cui mi ispiro, è più un mix; per citarne alcuni, ed essendo io un "Geek" (smanettone informatico), i primi due che mi vengono in mente sono del mondo dell’informatica: Steve Jobs, per la sua determinazione e per essere stato un visionario, Bill Gates per aver deciso, dopo aver creato un impero economico, di dedicarsi principalmente ai progetti a scopo filantropico e donando gran parte delle sue ricchezze.
Aggiungo Nelson Mandela per la sua audacia, le sue lotte per i suoi ideali gli sono costati 27 anni di carcere, questo mi lascia tremendamente colpito, e mi fa pensare come la determinazione non conosce ostacoli.
Ed infine, Peppino Impastato, per il suo coraggio e la sua voglia di lottare per la propria terra e restandoci fino a costargli la vita; rappresenta per me quella forza e coraggio che spesso viene meno.
9) Progetti futuri
Per adesso trovo tanto piacere nel lavoro che faccio, qui nel Regno Unito sto avendo l’opportunità di lavorare su progetti interessanti, con tecnologie che avranno un’importanza sempre più notevole in futuro. Magari un domani spero di aver un buon bagaglio di esperienze e conoscenze da poter investire su una mia idea, magari in Italia.
10) La cosa che senti dire più spesso dell’Italia all’estero
Siamo sempre famosi noi Italiani per essere simpatici, per avere la miglior cucina e per l’immenso patrimonio culturale e paesaggistico.
Quando scoprono che sei Italiano, ti fanno un sorriso e ti raccontano di quanto gli sia piaciuta Roma, o qualsiasi altro posto dove sono stati. Poi inevitabilmente citano un piatto della tradizione italiana per cui escono pazzi.
Purtroppo ci stiamo incrinando un po di fama con alcune storie di corruzione, che vengono qui riportate dai giornali.
11) Se qualcuno volesse trasferirsi a Londra che consigli daresti?
Londra è una città che all’inizio può sembrare molto difficile. I ritmi sono frenetici, e anche il costo della vita è molto alto. Fare delle amicizie locali può essere difficile, ma questo è il problema di tutte le grandi città, ho avuto le stesse difficoltà a Roma. A questo aggiungiamoci il fatto che parte degli Inglesi sciolgono la loro introversione solo dopo un paio di pinte di birra. Ma le opportunità per socializzare in questa città non mancano, a me per esempio piace tantissimo fare volontariato, è così che ho fatto tante amicizie al di fuori dell’ ambiente lavorativo.
Anzi ancora prima di farlo qui a Londra, appena sono arrivato in questo paese ho collaborato come volontario presso alcune fattorie sparse per l’Inghilterra, proprio perché sapevo delle difficoltà di Londra. Questo mi ha permesso di impratichirmi con la lingua e adattarmi a questa nuova cultura con i tempi rilassanti delle campagna. Non c’è miglior consiglio che possa dare di provare una esperienza del genere, soprattutto per chi non può permettersi ingenti spese all'inizio della proprio avventura, infatti il proprio contributo viene ripagato con vitto e alloggio gratuito!
Per chi fosse interessato, il sito è www.wwoof.co.uk , ci sono tantissime fattorie del Regno Unito pronte ad ospitare volontari gratuitamente in cambio di un paio d'ore di lavoro.
Se qualcuno invece fosse interessato esclusivamente a trasferirsi direttamente a Londra, mi permetto di segnalare un servizio di assistenza e orientamento che viene svolto dal gruppo giovani della chiesa italiana di Londra , il sito web del progetto del progetto è benvenutoabordo.ggstpeters.org.
Lo scopo è aiutare i neo arrivati a risolvere alcuni problemi, come pratiche burocratiche (per la verità il sistema burocratico inglese è già molto snello ed efficace) o fornendo servizi di revisione del CV secondo gli standard inglesi, in maniera completamente gratuita.
12) Salutaci... nella lingua del Paese in cui ti trovi ora
See you soon guys!
Nanni ANTONANTE
Le notizie del giorno sul tuo smartphone
Ricevi gratuitamente ogni giorno le notizie della tua città direttamente sul tuo smartphone. Scarica Telegram e clicca qui