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Spari a Massafra: operato il ragazzo ferito, intanto la città s'interroga

Massafra Massafra

La prognosi resta riservata ma per i medici è finalmente fuori pericolo. Ha subito l'asportazione della milza e resta ricoverato nel reparto di Chirurgia generale dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto il giovane di origini pakistane ferito da colpi d'arma da fuoco in via Mazzini, a Massafra, nei pressi del suo domicilio.

L'attentato si è verificato alle prime luci dell'alba di venerdì 13 settembre: l'aggressore attendeva il giovane 22enne sotto casa: ha sparato e poi è scappato via facendo perdere le proprie tracce.

Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Massafra coordinati dal capitano Gerardo Manzolillo: i militari dell’Arma sono chiamati a far luce su quanto accaduto e a individuare il responsabile che ora rischia di rispondere di tentato omicidio.

Al momento, le forze di polizia non si sbottonano e non sembrano trascurare alcuna pista. Al vaglio le telecamere presenti sul corso, nei pressi della villa comunale e nelle traverse limitrofe. Intanto, a Massafra torna di strettissima attualità l’argomento legato alla numerosa presenza di cittadini extracomunitari domiciliati nel centro urbano e nel borgo antico.

Una vicenda che a più riprese ha scosso il mondo della politica e che impegna quotidianamente carabinieri e agenti di polizia locale in controlli serrati: dalla repressione del fenomeno del sovraffollamento abitativo a quelli finalizzati al rispetto di ogni norma igienico sanitaria; dagli interventi volti a sedare numerose risse ai frequenti sequestri di sostanze stupefacenti.

Lo scorso giugno, nel corso di un consiglio comunale, la consigliera Teresa Errico presentò un’interpellanza sulla sicurezza in città, motivando e proponendo di istituire un osservatorio permanente sulla vivibilità e sulla legalità.

In quella sede, il suo collega d’opposizione Domenico Santoro chiese maggiore attenzione per l’intero centro storico e per la presenza di numerosi extracomunitari di varie etnie.

Oggi i due consiglieri, insieme al collega di opposizione Tony Miola, sono tornati sull’argomento con dichiarazioni dure e inequivocabili: «si sente dire in giro, anche nei piani alti, che è una cosa “tra loro” e così la comunità istituzionale si auto assolve.

La città scivola sul piano inclinato del degrado imbottendosi di esplosivo sociale e ci si continua a voltare dall’altra parte» hanno dichiarato.

«Siamo il primo paese della provincia in termini di presenze straniere e vorremmo che un giorno questo diventasse un vanto se non addirittura una risorsa. Per adesso – hanno concluso i tre consiglieri - accontentiamoci del suono inquietante dei colpi d’arma da fuoco».

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