Gli scavi
Nei giorni scorsi a Ginosa è stata avviata una campagna di scavo in contrada Madonna Dattoli, nell’ambito del “Progetto Ginosa: archeologia e paesaggi’’. Il progetto è gestito dal Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, sostenuto dal Comune di Ginosa e garantito dalla Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto, con una concessione di ricerca rilasciata dal Ministero della Cultura.
Secondo il professor Custode Silvio Fioriello, direttore scientifico del progetto, gli studi preliminari hanno rivelato la presenza di un vasto insediamento rurale risalente all'età romana. Questo insediamento, inizialmente stabilito in età tardo-repubblicana, sembra aver continuato ad essere attivo fino all’età tardoantica. Le scoperte finora fatte non solo arricchiscono la conoscenza storica della regione, ma aprono nuove prospettive per ulteriori indagini archeologiche.
Parallelamente, un'altra ricerca affascinante è in corso: lo studio dell’acquedotto romano sotterraneo. Questa parte del progetto è condotta in collaborazione con il Gruppo Speleologico Pugliese/Centro di Martina Franca e il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari. L’acquedotto rappresenta una testimonianza straordinaria dell’ingegneria romana e del sofisticato sistema di gestione delle risorse idriche dell'epoca.
Per condividere queste scoperte con la comunità, sono state organizzate visite guidate presso il sito archeologico nelle giornate di mercoledì 12 e giovedì 13 giugno dalle 9 alle 18. Inoltre, venerdì 14 giugno alle 11, nella biblioteca di comunità di Ginosa, verranno presentati i risultati della campagna di ricerca e restauro.
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