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Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera ha chiesto il rinvio dell'incontro previsto per il 19 febbraio circa la nascita del consorzio Parco Terra delle Gravine, per consentire una discussione più ampia con il mondo agricolo e venatorio.
Durante un'audizione di ieri, Scalera ha sottolineato la necessità di considerare le istanze emerse dalle organizzazioni di categoria agricole e dal presidente dell’ATC Taranto, che sono state condivise anche dalle associazioni venatorie.
Secondo il consigliere, il Parco Terra delle Gravine non può nascere senza un ascolto adeguato delle richieste di questi settori vitali per l'economia locale, particolarmente quello agricolo, che vive quotidianamente la realtà del parco. Nonostante siano passati venti anni senza un progresso significativo, solo 6 dei 14 comuni coinvolti hanno aderito al Consorzio, un dato che Scalera interpreta come una chiara manifestazione di sfiducia nei confronti di un progetto che, finora, non ha coinvolto né gli agricoltori né le associazioni venatorie.
Il consigliere ha ricordato che gestire i 28mila ettari del Parco non è semplice e che il futuro del Consorzio deve includere una riperimetrazione chiara e una tabellazione visibile dell'area. Questo aspetto è particolarmente urgente per evitare problematiche come le sanzioni penali a carico dei cacciatori e i conflitti legati alla proliferazione di lupi e cinghiali nelle aree interessate dal Parco.
«Solo ascoltando tutte le voci coinvolte, il Consorzio potrà nascere con solide basi e lavorare per il bene di tutti» ha concluso Scalera, ribadendo la sua richiesta di rinviare l'incontro per dare spazio a una discussione più completa.
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