
Una giornata caldissima in cui può succedere di tutto e tutto può restare così com'è.
A Massafra ore frenetiche scandiscono l'attesa dell'appuntamento programmato per oggi pomeriggio a Taranto nello studio del notaio Maurizio Monti: alle 16 in punto, infatti, Fratelli d'Italia, Udc e Forza Italia, forze politiche di minoranza consiliare, formalizzeranno la loro richiesta di scioglimento del consiglio comunale.
Lo faranno, come detto, davanti al notaio, ultimo atto di una strategia di centrodestra che ha trovato terreno fertile in un momento di grande tensione politica, anche e soprattutto tra le fila della maggioranza.
L’attuale amministrazione guidata dal sindaco Fabrizio Quarto, infatti, ora governa con una maggioranza risicata e composta solo da 13 consiglieri comunali su 25 (compreso il sindaco Quarto e il presidente del consiglio comunale Bommino). Il recente voto sull'assestamento di bilancio ha sottolineato la fragilità dell’attuale squadra di governo con il primo cittadino che faticherebbe ogni giorno a mantenere l'unità tra gli scranni del consiglio.
Al momento 5 consiglieri hanno dichiarato la propria disponibilità a firmare per lo scioglimento. Si tratta di Giancarla Zaccaro e Saverio Ramunno (Fratelli d'Italia), di Alessandro Albanese (UDC) e di Raffaele Gentile e Vita Massaro (Forza Italia) ma c'è addirittura chi li ha preceduti e ha fatto di più: Domenico Santoro, Teresa Errico e Antonio Miola (Lista Santoro) dal notaio Monti ci sono già stati ieri pomeriggio e armati di penna e determinazione hanno aperto le danze.
Per raggiungere l’obiettivo dell’opposizione e centrare lo scioglimento del consiglio, a quelle 8 firme (3 di ieri + 5 in programma oggi) ora bisognerebbe aggiungerne almeno altre 5.
Per questo, tutti gli indizi portano a Gaia Silvestri del M5S e ai 3 consiglieri del gruppo Indipendenti, Francesca Laghezza, Giovanni Quero e Giuseppe Esposito ma poi ne mancherebbe ancora una.
Se la minoranza riuscisse a ottenere le firme necessarie (13), nel futuro prossimo Massafra attraverserà un periodo di commissariamento e poi tornerà alle urne per eleggere un nuovo sindaco e un consiglio comunale nuovo di zecca.
Voci di corridoio e le recenti dichiarazioni del gruppo Indipendenti farebbero pensare che la stabilità dell'attuale maggioranza sia ormai compromessa ma in politica guai a dare qualcosa per scontato: può accadere tutto e il contrario di tutto. Intanto, il Partito Democratico ha proposto al sindaco Quarto di avviare una verifica in maggioranza e di rivedere le deleghe assessorili e consiliari. Un'ultima carta per salvare capra e cavoli.
Le prossime ore saranno senza dubbio decisive.
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