
La comunità del santuario di Gesù Bambino di Massafra in questi giorni ricorda con delle giornate di preghiera il miracolo di Gesù Bambino avvenuto il 2 febbraio 1850.
Oggi, alle 18, si terrà la solenne celebrazione eucaristica in occasione del 173esimo anniversario dei prodigi.
CENNI STORICI
Isabella Accolti Gil, una nobildonna massafrese coniugata con Francesco Broja, acquistò la statuetta in cera di Gesù Bambino nel 1831 a Monopoli (Bari), e la depose nella notte del 24 dicembre 1846 nel presepio di famiglia. Il Bambinello subito cominciò a sudare e dell'evento prese atto il clero dell'epoca.
Le manifestazioni prodigiose ripresero la notte di Natale del 1849 e, in questa occasione, furono accertati e documentati anche movimenti degli occhi e degli arti, oltre alla sudorazione.
Il 2 febbraio 1850, sul petto del Santo Simulacro apparve una stilla di sangue che prese forma di cuore, e che poi, disseccata, si staccò. La stilla di sangue fu prelevata dall'arciprete del tempo don Nicola Frappietri e conservata in una fialetta di vetro, sigillata ai due estremi.
Alle preghiere rivolte da donna Isabella alla statuetta sarebbe stata inoltre attribuita la guarigione del marito colpito da emorragia. Inizialmente il Bambinello venne esposto nella cinquecentesca Chiesa Madre di Massafra perchè potesse essere venerato dal popolo tutto e, in tale circostanza, effettuò miracoli a beneficio di numerosi sofferenti. Fu in seguito a così tanti miracoli ed eventi prodigiosi che venne presa la decisione di edificare specificatamente una chiesa che contenesse il piccolo simulacro in cera.
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