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La chiesetta resta chiusa: la Gaudella perde il suo luogo di culto?

Chiesa della Gaudella Chiesa della Gaudella © Giuseppe Lillo

Una situazione a dir poco ingarbugliata: tante ombre, diverse scuole di pensiero ma purtroppo un solo punto fermo: la chiesa della Gaudella per ora resta chiusa e lo resterà, molto probabilmente, fino a data da destinarsi.

Cancello in ferro chiuso a doppia mandata: gli abitanti della contrada più amata dai castellanetani ora non hanno più un luogo di culto e hanno perso un porto sicuro per raccogliersi in preghiera e venerare l'amata Vergine Maria Addolorata (la Madonna a cui la chiesa à dedicata). 

Ma per quale motivo? Cosa è accaduto?

È giusto precisare che la chiesetta in questione non è di proprietà della diocesi di Castellaneta bensì dell'ex ente di riforma agraria (la Regione Puglia fungerebbe da commissario liquidatore). 

La diocesi, sin dagli anni '50, ha sempre fruito degli ambienti sotto forma di assegnazione. Un'assegnazione relativa alla chiesa (mai consacrata ma sempre benedetta) ed estesa anche alle annesse opere parrocchiali (sagrestia, casa del parroco e altri locali adiacenti).

Uno dei nodi della vicenda è legato a voci di contrada, secondo le quali alcuni locali di pertinenza sarebbero ora utilizzati da privati. Una problematica che, qualora venisse realmente accertata, comprometterebbe qualsiasi possibile trattativa di vendita o cessione gratuita tra la proprietà e la diocesi di Castellaneta.

La diocesi di Castellaneta, in sostanza, potrebbe acquisire l'immobile ma, comprensibilmente, lo farebbe solo nella sua totalità e libero da persone e cose. Si tratterebbe di un'operazione immobiliare (anche a titolo gratuito) simile a quella effettuata con la chiesa di Marina di Ginosa ma più complicata da intavolare per i motivi appena evidenziati e per l’oggettiva difficoltà nel reperire tutte le documentazioni (gli incartamenti tecnici) indispensabili per il rogito.

La vicenda, quindi, resta intricata ma tralasciando trattative e vendite, come mai da diverse settimane la chiesa è chiusa e non si celebrano più messe? Lo abbiamo chiesto ai frati del convento di San Francesco d’Assisi.

«In contrada Gaudella, dopo la soppressione della parrocchia, si svolgeva una celebrazione eucaristica mensile dovuta alla benevolenza pastorale dei frati minori: una funzione senza un impegno giuridicamente attestato.

Preso atto della totale assenza di fedeli, si è ritenuto opportuno far convergere ogni celebrazione in un'unica azione pastorale e cioè  presso la parrocchia San Francesco d'Assisi, come è attestato giuridicamente dalla diocesi».

Gli abitanti di contrada Gaudella però non sono dello stesso avviso e sembrano non darsi pace.

La fatidica data della tradizionale festa in onore della Madonna Addolorata intanto si avvicina e per questo, tramite la nostra testata, si rivolgono al vescovo Iannuzzi affinché la tradizione religiosa della contrada non sia brutalmente spezzata.

«Sua Eccellenza - scrive un gruppo di fedeli - noi che da generazioni partecipavamo con devozione alla processione che si svolge da circa 60 anni tra le vie della nostra contrada nella terza domenica di settembre chiediamo ufficialmente e pubblicamente di autorizzare il rito religioso domenica 17 alle 17.

La processione con l’effigie della Madonna Addolorata partirebbe dalla chiesetta verso strada comunale 79 (direzione Ginosa) e a seguire si celebrerebbe la tradizionale santa messa, tutto in pura semplicità e spirito cristiano. L’occasione è lieta per invitarla a presiedere alla celebrazione».

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