
Sta per diventare realtà «La Casa del Parco», il nuovo spazio multifunzionale che sorgerà sullo spalto della gravina Madonna della Scala, a Massafra.
Il progetto, avviato nel 2020 su iniziativa dell’allora sindaco Fabrizio Quarto, è stato realizzato grazie al bando pubblico del GAL “Luoghi del Mito” – Azione 1 “Gravine in rete: dalle reti di interesse alle reti di comunità” (Intervento 1.5), con la collaborazione dell’architetto Maristella Maraglino e del proprietario del bene, Filippo Montanaro.
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L’iniziativa, interamente finanziata dal GAL, mira a valorizzare il santuario e il contesto naturale della gravina creando un luogo di incontro, formazione e promozione territoriale. Gli immobili, collocati al di sopra del santuario Madonna della Scala, diventeranno un centro di accoglienza e informazione, sede di attività culturali, laboratoriali e divulgative, oltre che spazio di promozione dei prodotti locali e delle tradizioni massafresi.
«Un sogno che prende forma!» ha scritto l’architetta Maristella Maraglino in un post pubblicato su Facebook, spiegando che La Casa del Parco rappresenterà un luogo fisico incubatore d’idee, una piattaforma di dialogo e collaborazione tra soggetti pubblici e privati, dove attivare iniziative sociali, culturali e formative.
L’ex sindaco Fabrizio Quarto, ricordando l’origine del progetto, ha sottolineato come «La Casa del Parco è uno dei tanti progetti che la mia amministrazione ha fortemente voluto e che finalmente si realizza». Ha ringraziato l’architetta Maraglino «per essersi presa cura della proposta per la città» e Filippo Montanaro «per averne condiviso la visione».
L’intervento, avviato cinque anni fa, nasce dall’idea di creare uno spazio-laboratorio dove dialogare, progettare e confrontarsi su temi legati alla natura, al paesaggio rupestre e al patrimonio storico-artistico. La Casa del Parco sarà dunque un punto di riferimento per la comunità massafrese, un luogo in cui ideare e condividere iniziative per la valorizzazione del territorio e la promozione della cultura locale.
«Fiera di essere parte integrante di un piano che guarda al futuro della nostra città» – ha concluso Maraglino – fiera di aver contribuito al recupero di un luogo identitario, custode di ricordi e di emozioni.
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