«La provvidenza, nello scendere i 127 gradini per raggiungere la casa della nostra principalissima Patrona, ci offre un nuovo inizio e, facendo tesoro del passato, ci sprona a guardare profeticamente sempre oltre, come segno di fiducia e di speranza, trasformandosi in un impegno corale e in una ripresa di quella dimensione pellegrinante del vivere cristiano».
Questi alcuni passaggi tratti dall’omelia del vescovo della diocesi di Castellaneta monsignor Sabino Iannuzzi, in occasione della riapertura del Santuario Madonna della Scala avvenuta ieri dopo gli importanti lavori di ristrutturazione a seguito del crollo parziale della volta della chiesa rupestre della Bona Nova avvenuto il 19 gennaio 2017 e che aveva compromesso la fruibilità della stessa chiesa rupestre e del prospicente santuario.
Dopo la celebrazione della santa messa, il rettore del Santuario, don Giuseppe Oliva, ha presentato la nuova “accoglienza e fruibilità” del santuario, mentre l’architetto Chiara Castellano (a nome degli altri tecnici impegnati nell’opera di ristrutturazione: ingegnere Salvatore Fiore, ingegnere Angela Laterza e architetto Maristella Maraglino) ha illustrato i lavori eseguiti e finanziati da un bando del GAL “Luoghi del Mito e delle Gravine”.
Hanno preso la parola anche i rappresentanti dell’associazione religiosa Santuario Madonna della Scala E.T.S., il presidente Ignazio Ugenti, l’avvocato Michele De Giorgio e Antonello Giasi, i quali si sono soffermati sulla programmazione delle attività dell’Associazione.
Il sindaco Fabrizio Quarto ha parlato del ruolo svolto dall’Amministrazione nella “vicenda lavori” e di come il santuario rappresenti un album di ricordi fantastico che si riverbera nella nostra mente, ma attraverso le foto e i racconti dei nostri genitori si riverbera ancora più indietro nel passato. «E’ un luogo non soltanto sacro – ha continuato il sindaco – ma ricco di storia e di affetto per i massafresi, pronto anche a diventare importante punto di riferimento per il “turismo religioso”».
Monsignor Cosimo Damiano Fonseca ha concluso il suo intervento citando l’inizio di un canto poetico di padre Luigi Abatangelo che recitava così: in questa valle di solinga pace. «Qui la Madonna – ha affermato monsignor Fonseca – è portatrice di pace. Ha trovato anche nell’ambiente della gravina quel luogo silenzioso e supplice destinato a proteggere i cittadini e la comunità di Massafra».
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