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Da Mottola alla “Nasa Europea”: la storia di Angelo, l’uomo delle stelle

Il mottolese Angelo Altamura Il mottolese Angelo Altamura © ViVi

All’Estec, il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale, cuore pulsante dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a Nordwijk, nei Paesi Bassi, lavorano e fanno ricerca oltre 400 italiani. Uno di loro è un mottolese di 29 anni.

Laurea magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Bari con il massimo dei voti e la lode. Ottimo inglese. Si chiama Angelo Altamura e da anni fa un lavoro da visionario, da uomo delle stelle. Ma lui frena: «Sono solo un ingegnere».

«A pochi mesi dalla laurea – racconta – ho cominciato a lavorare per Thales Alenia Space, un’azienda romana vicina a Leonardo, la vecchia Finmeccanica, dove ho scritto anche la tesi. Poi, dopo un colloquio come contractor, è cominciata la mia avventura all’Esa».

Occorre fare una distinzione: lavorare per la “Nasa europea”, come è stata soprannominata, è possibile in due posizioni,contractor e staff. Ma solo i membri staff, selezionati con cura e attenzione, rappresentano ufficialmente il loro Paese di origine. Da marzo 2024 Angelo è un membro staff. E si occupa di numerosi progetti dal tono quasi fantascientifico: «Posso parlare solo di alcuni», si scusa.

Per sommi capi, Altamura lavora a nuove tecnologie di comunicazione satellitare. Sviluppa tecniche e sistemi che hanno a che fare col 5G e le comunicazioni terra-spazio. Per fare un esempio, qualcosa come Starlink, la costellazione di satelliti di Elon Musk che portano Internet dall’orbita. Entrando nello specifico, il brillante ingegnere mottolese è il responsabile tecnico di un progetto che vuol dimostrare, per la prima volta, l’accesso tramite 5G dello spazio, con un team tutto tricolore. «Per effettuare dei test, stiamo anche sviluppando un piccolo satellite che lanceremo nei primi mesi del 2025», anticipa.

Angelo, inoltre, lavora al progetto HydRON sin dai tempi della tesi. Si tratta un sistema di telecomunicazione satellite totalmente ottico (laser) per velocità di 100 Gbps. «Ho seguito questo piano sin dalle prime battute. Oggi, da membro staff, faccio parte del team di ingegneria assieme a colleghi stranieri». Che adesso si preparano a lanciare 12 satelliti nei prossimi anni. Roba del genere, insomma, è il suo pane quotidiano. Ma a chi pensa che sia una sorta di cosmonauta, di Samantha Cristoforetti, dice con una smorfia: «La gran parte delle mie ore le passo davanti a un computer».

La sua base, dicevamo, è la periferia di Noordwijk, un pacifico villaggio sul Mar del Nord a un tiro di schioppo da Amsterdam. Qui trovò la morte, nel 1952, la pedagogista Premio Nobel Maria Montessori. Gli uffici sono allocati in un edificio dall’aspetto fantascientifico progettato da Aldo von Eijck nel 1984. «Si vive bene anche se fa molto freddo e piove, forse, un po’ troppo. Il lavoro è davvero tanto – ammette con un sorriso –, ma lavorare per l’Agenzia spaziale europea dà un qualcosa di più».

Un profondo senso di appartenenza e orgoglio, quello provato da Angelo Altamura, che il 29enne ingegnere mottolese vorrebbe condividere coi suoi giovani concittadini. «Mi piacerebbe scambiare due chiacchiere con gli studenti di Mottola curiosi dello spazio, raccontare le nostre missioni e le nostre opportunità».

A febbraio e marzo prossimi, infatti, l’Esa aprirà posizioni per Young Graduate Trainee, destinate a studenti universitari vicini alla laurea in materie scientifiche. Da questo mese, invece, è possibile candidarsi per uno Student Internship, anch’esso rivolto agli allievi delle università. «Sono aperto a qualsiasi domanda o consiglio», conclude.

Nessuna gelosia, dunque, dei segreti della galassia, delle stelle e delle onde radio. Angelo è un libro aperto di scienze, vuole raccontare fino in fondo le sue passioni e il suo lavoro. Tanto che si sbilancia e subito svela l’arcano: «Qui non custodiamo alieni». La risposta alla prima domanda che un po’ tutti gli avremmo fatto.

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