Un commissario per il parco regionale “Terra delle Gravine”. Lo chiede il movimento politico “Un’altra Città” di Castellaneta, attraverso una nota firmata dal portavoce Donatello Lemma, candidato sindaco alle amministrative del 2017.
Nonostante le mobilitazioni trentennali, secondo Lemma il parco non avrebbe ancora imboccato la strada del suo pieno sviluppo. «Noi crediamo che il parco sia uno strumento idoneo per dare futuro a una terra che possiede un patrimonio naturale, paesaggistico e storico di valore straordinario», ha scritto il portavoce di “Un’altra Città”, aggiungendo come tuttavia vi fosse stata in questi anni “una vera e propria campagna strumentale anti parco avallata tra l’altro da amministrazioni comunali come quelle succedutesi a Castellaneta che hanno sempre remato contro.
Secondo il movimento “Un’altra Città”, quindi, gli effetti del parco dovrebbero proiettarsi su tutti gli ambiti, dall’urbanistica alla tutela della biodiversità, connettendo le esperienze territoriali in tema di energie sostenibili, mobilità dolce (pista ciclopedonale lungo il vecchio tracciato ferroviario), attività culturali. Mancano ancora molte cose, però, affinché questo risultato possa essere raggiunto: una visione complessiva e un progetto di sviluppo che coinvolga le popolazioni residenti, un organismo paritetico di gestione perché questa non può essere solo burocratica, un tavolo di confronto con i vari attori del territorio (agricoltori, associazioni ambientaliste e comunità locali) e risorse economiche da destinare allo sviluppo del parco. Inoltre, un freno considerevole sarebbe posto «dall’opportunismo della classe politica locale pronta a cedere a sollecitazioni lobbystiche o di grandi e piccoli interessi privati».
Operazioni strumentali, come le chiama Lemma, come quella condotta in concomitanza con le modifiche e le integrazioni fatte al testo della legge istitutiva del parco (la legge regionale 18/2005). «Il comune di Castellaneta, con la delibera di giunta 130 dello scorso 21 agosto, ha ridotto la superficie del parco, lasciando di fatto i soli solchi gravinali, che sono già tutelati essendo zone SIC e ZPS».
Una decisione sulla quale si sarebbero espresse positivamente le associazioni venatorie, ambientaliste e agricole di Castellaneta, leggendo la delibera, e alle quali “Un’altra Città” chiede di rendere nota la loro posizione.
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