Il cane Bruno prenoto dal presidente Meloni
Sarà il chirurgo veterinario di Castellaneta Domenico Arrè, 37 anni, il perito di parte che affiancherà il professor Orlando Paciello nell’autopsia sul corpo del cane Bruno, il bloodhound molecolare del centro di addestramento di Talsano rimasto ucciso alcuni giorni fa in circostanze ancora poco chiare.
Il pubblico ministero Vittoria Petronella, che si occupa delle indagini affidate ai carabinieri della compagnia di Taranto, ha incaricato il docente della “Federico II” di Napoli dell’esame previsto per martedì 22 luglio all’Istituto Zooprofilattico di Foggia. Con lui, come detto, anche il chirurgo Arré, per conto del centro cinofilo dove Bruno era ospite.
Laureato all’Università “Aldo Moro” del capoluogo pugliese, Arrè si è successivamente specializzato in Fisiopatologia della riproduzione sempre all’ateneo di Bari e ha frequentato un’accademia di Ortopedia di Milano. Oggi si occupa quasi esclusivamente di Chirurgia in una clinica di Castellaneta e in altre sedi.
La morte di Bruno, cagnolone di sette anni che aveva salvato nove vite umane e ricevuto un encomio dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha commosso tutto il Paese, suscitando indignazione e reazioni commosse, tra cui quella della stessa premier.
Secondo il suo istruttore Arcangelo Caressa, il cane potrebbe essere morto dopo aver ingerito un boccone pieno di chiodi, forse una polpetta o un salsicciotto. Il suo corpo fu ritrovato in un lago di sangue dallo stesso Caressa la mattina del 4 luglio scorso.
In attesa di nuovi aggiornamenti investigativi, ora la palla passa anche al dottor Arrè per cercare di chiarire le cause del decesso e fare luce sulla scomparsa di un cane che si era distinto, lasciando il segno, in diverse operazioni di ricerca e soccorso.
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