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Cittadinanza onoraria ai vescovi Maniago e Fragnelli: Cassano spegne le polemiche

il dottor Annibale Cassano il dottor Annibale Cassano

Ironicamente, l'ha definita una "sfida all'ultimo... pastorale" e per spegnere il fuoco delle polemiche è intervenuto in prima persona, con un comunicato inviato a tutti gli organi di stampa.

Annibale Cassano, capogruppo di Alleanza per Castellaneta in seno al consiglio comunale, non ci sta e risponde per le rime ai consiglieri di opposizione (De Bellis, Rochira, Di Pippa eD'Ambrosio) e al consigliere comunale Vito Perrone, che con una lettera indirizzata al presidente del consiglio comunale Tucci avevano chiesto di concedere la cittadinanza onoraria a monsignor Pietro Maria Fragnelli, già vescovo di Castellaneta.

«Nei modi - ha spiegato Cassano - questa proposta è frutto di un malcelato spirito di rivalsa rispetto al riconoscimento della cittadinanza onoraria a monsignor Claudio Maniago, in fase ormai avanzata e che sarà discussa in consiglio comunale il 17 marzo.

L’iniziativa di un privato cittadino (Cassano si riferisce all'ex difensore civico, l'avvocato Garzone) poi ripresa da alcuni consiglieri comunali, ha tirato per la talare monsignor Fragnelli, come se le esperienze dei due religiosi potessero essere oggetto di una sorta di competizione.

Una proposta nobile, indubbiamente, ma inopportuna: qual è il senso - chiede Cassano - di una così tardiva illuminazione dei proponenti, che 9 anni fa non hanno avuto la stessa sensibilità? “Un bel tacer non fu mai scritto”, verrebbe da pensare, perché siamo tutti colpevoli di non aver proposto la cittadinanza a Fragnelli nei tempi e nei modi giusti».

Una vicenda, insomma, che il decano della politica locale definisce irrispettosa sia per monsignor Fragnelli che per monsignor Maniago: «Voterò a favore della cittadinanza di monsignor Maniago in consiglio, ma non potrò farlo, per impegni professionali inderogabili, nella conferenza dei capigruppo che discuterà della proposta di cittadinanza a monsignor Fragnelli. Come detto, quest’ultimo avrebbe meritato maggior garbo istituzionale e non di essere utilizzato come un qualsiasi argomento di scontro politico.

Perché è ciò che è accaduto. Non si è mai trattato di una valutazione personale sull’uomo e sul religioso, del suo retaggio spirituale e delle sue opere: è sempre stata una provocazione, che ha finito per sminuire la grandezza di due grandi riferimenti della nostra comunità.

Siamo certi che entrambi - ha concluso Cassano -, magari raggiunti dall’eco di questa vicenda, sapranno fare la cosa migliore: pregare per chi ha pensato che si potesse allestire una sfida all’ultimo… pastorale. Sono i fanti che si misurano con le spade, ed è solo con loro che si può scherzare: i sant’uomini lasciamoli stare».

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